Calcio
Il Liceo lascia la cattedra e scende in campo
Una domenica speciale, quando il calcio diventa sociale e territoriale
Pubblicato il 28.03.2022 09:25
di Angelo Lungo
Una domenica particolare. Metti una splendida giornata. Metti che la primavera si sia vestita con il suo abito migliore. La freschezza dell'aria. I colori che cominciano a essere pronunciati. Vibrano le possibilità di tornare alla vita normale. Pambio-Noranco: il campo è quello del FC Paradiso. La visione: che diventa idea e si trasforma in un progetto. La scuola di domenica. Il Liceo di Lugano 1 ha deciso di calcare il terreno verde. Quello dove la palla rotola, la si insegue tenacemente, si tira, si sbuffa, si suda, si fatica. Va in scena il secondo torneo di calcio-spettacolo, organizzato: dal Comitato dell'Assemblea dei genitori e dal Comitato studentesco. Grazie alla preziosa collaborazione: del Raggruppamento Insema e del FC Paradiso.
22 squadre che dovevano schierare almeno due ragazze, presenti oltre 224 giocatori. Si sono sfidati allievi, ex allievi, genitori e professori. La formazione Sapori di Puglia è calata da oltre Gottardo, precisamente da Losanna, Berna e Zurigo.
Enrico Donner, il Presidente dell'Associazione genitori, è raggiante: “Una giornata fantastica, un successo strepitoso. Una formula studiata, con un unico obiettivo: quello di coinvolgere”.
E continua: “L'aggregazione è questo il mantra che ci ha spinto. Non è semplice mettere assieme studenti, genitori e professori”.
È la magia che solo il calcio sa creare.
Conclude: “Ringrazio tutti i collaboratori e i volontari. C'è un aspetto che voglio sottolineare: non ho visto in giro telefonini. Oggi si voleva parlare e stare vis-à-vis”.
Gli fa eco Christian Buchwald, presidente del Raggruppamento Insema, che esprime tutta la sua soddisfazione: “È la realizzazione del calcio sociale. Quello che unisce, che segna un territorio e lo caratterizza. Un grande grazie al FC Paradiso, che nonostante i suoi impegni agonistici, ci ha messo a disposizione la struttura”.
Poco importa chi ha vinto. Giornate come queste confermano che un altro modo di fare sport è possibile. Il calcio è capace di attraversare i tempi e unire le generazioni. È un magnifico collante. È una sorta di estrattore di emozioni condivise.
Scrive John Steinbeck: “La generazione più giovane è la freccia, la più vecchia è l'arco”.