CALCIO
"Contro la Svizzera doveva finire 3 a 0"
Roberto Mancini torna a parlare dopo la clamorosa eliminazione della sua Italia
Pubblicato il 29.03.2022 16:33
di Angelo Lungo
L'Italia gioca contro la Turchia una partita inutile e triste. La clamorosa esclusione dal Mondiale fa ancora discutere. Ma, all'italica maniera, il dibattito è sterile e senza nessun costrutto. Dopo il classico e melodrammatico stracciamento delle vesti, tutto sembra rientrato nei ranghi. Ancora qualche ora e poi risuonerà forte la grancassa di Juve-Inter, la madre di tutte le partite: foriera di tutte le polemiche possibili. Tutto tornerà a scorrere nei meandri di un corso che difficilmente muterà la sua strada.
Mancini, ha sciolto la fatidica riserva, rimarrà sulla panchina azzurra. La delusione pare smaltita. Si sente giovane e ancora forte. L'obiettivo è quello di vincere, dopo l'Europeo, un Mondiale. Si è consultato con Gravina e la sintonia è stata totale, sono allineati su tutto. Bontà loro.
Il tecnico una spiegazione, circa il clamoroso fallimento, l'ha fornita: “Dovevamo vincere il gruppo con almeno due punti di vantaggio sulla Svizzera. A Basilea la partita doveva finire 3-0”. Sostiene che la squadra ha sempre giocato bene. Sicuro che ci sono state delle imprecisioni, ma le “cose” sono andate storte. Altro che crisi di un intero movimento. Altro che sistema da rifondare. Altro che riforme da impostare. Panglossismo puro: il calcio italiano gode di buona salute.
Intanto, c'è stata un'autentica fuga da parte di molti calciatori, che hanno preferito abbandonare la nave e sono rientrati nei rispettivi club. Mancini li ha giustificati: adducendo motivi fisici. Ma giocatori come Immobile o Insigne, osannati in patria e sempre titolari, avrebbero dovuto metterci la faccia e rimanere. Lo ha fatto Giorgio Chiellini. L'unico che sta emergendo. Dopo la partita ha parlato, esprimendo concetti degni e condivisibili. Lui va in Turchia. Non si fa fermare dai suoi numerosi acciacchi. Poteva rientrare, tranquillamente, a Torino e preparare la disfida contro i nerazzurri.
Ha scelto, coraggiosamente, di restare. È da questi particolari che si giudica un calciatore.