Tennis
Stan è tornato e per il momento può bastare
L'ex numero 3 al mondo è tornato a giocare dopo un anno a Marbella
Pubblicato il 30.03.2022 10:46
di L.S.
Stan Wawrinka è tornato e lo ha fatto a Marbella. Un paio di giorni dopo che la nazionale di Murat Yakin aveva lasciato il Sud della Spagna dopo un ritiro di cinque giorni.
Un passaggio di consegne in piena regola, con due simboli dello sport elvetico che hanno scelto il suolo andaluso: uno per prepararsi, uno per rilanciarsi.
Doveva giocare verso mezzogiorno Wawrinka, sul campo principale Manolo Santana del Puente Romano, ma alla fine la sua partita è iniziata soltanto verso le 15. Complice il tempo un po’ birichino degli scorsi giorni.
Lo stadio, prima abbastanza vuoto, si è gremito con l’arrivo del losannese, ex numero tre al mondo e vincitore di tre grandi slam.
La gente non si è dimenticata di lui, nemmeno in Spagna, dove il tennis è una sorta di religione. Nemmeno adesso che è sceso al numero 232 del mondo e che per giocare ha avuto bisogno di una Wild Card.
Wawrinka piace alla gente per il modo di giocare, perché è uno che interpreta il tennis sempre al massimo della sua espressione.
Ieri aveva di fronte lo svedese Elia Ymer, un 25.enne agile e forte di gambe, dotato di un bel diritto.
Stan non ce l’ha fatta, è uscito sconfitto in due set, com’era prevedibile, ma ha comunque lasciato una buona impressione. Soprattutto nel secondo set, in cui si è trovato a condurre per 4 a 1.
Per un po’ il suo servizio e il suo rovescio sono sembrati quelli dei tempi migliori. Quando lo si vede “picchiare” così, si capisce perché ha vinto tanto nella sua carriera. Come pochi altri.
Certo, la condizione fisica è quella che è, si nota che non è ancora al meglio dopo l’intervento al piede sinistro, ma il fatto che ieri abbia potuto giocare tutta una partita senza dolore è già una bella notizia.
Il giorno prima Stan aveva festeggiato il suo 37. compleanno: aveva ricevuto una torta in regalo e se la sarà goduta nel bellissimo Puente Romano.
Il fatto di essere lì, a quell’età, contro un ragazzo affamato di punti per il ranking, poteva sembrare strano per chi era appollaiato in tribuna.
E invece Stan, un po’ come sta succedendo per Federer, non vuole mollare. Ama quello che fa e ieri lo si è visto benissimo.
Stringe ancora il pugno quando fa un bel punto, si lamenta quando sbaglia e pratica i colpi a vuoto tra uno scambio e l’altro. Basterebbe immaginarsi un’altra cornice di pubblico e un altro avversario, per far finta di essere a Roland Garros o Wimbledon.
Stan è tornato, non si sa dove arriverà. Ma intanto c’è e questo è già bello. Noi siamo felici per lui.