A fine partita,
alle telecamere della RSI, Vicky Mantegazza non usa perifrasi per commentare il
4-0 contro lo Zugo che conclude anticipatamente la stagione.
“È frustrante, soprattutto dopo le prime tre partite in cui abbiamo giocato bene. Ma lo Zugo è fortissimo, senza punti deboli. Per batterli deve funzionare tutto per il verso giusto. Noi abbiamo dimostrato in Regular Season che se giochiamo come al nostro livello possiamo battere chiunque. Comunque lo Zugo è nettamente più forte. Genoni? Un muro”.
Vicky Mantegazza non è triste soltanto per l’eliminazione: l’impressione è che si renda conto che il divario con le migliori è ancora ampio e che nemmeno il “guru” McSorley può far molto per cambiare la situazione.
Interpellata a proposito del coach, il presidente del Lugano glissa:
“Ringrazio la città, i tifosi anche i media che ci hanno lasciato vivere un anno tranquillo, senza metterci pressioni nonostante i risultati”.
Né lei né Hnat Domenichelli parlano di McSorley: nessuno che spenda una parola per il coach.
Il direttore sportivo è molto… sportivo.
“Niente da dire, un 4-0 non ha giustificazioni. Bisogna essere chiari e onesti, loro sono nettamente più forti. Abbiamo avuto anche bei momenti e questa eliminazione non è la fine del mondo. Spiace soprattutto per i giocatori che hanno lottato fino alla fine e per i tifosi, che erano stati lontani dalle piste per due anni per colpa della pandemia”.
Anche lui parla di Genoni ma aggiunge:
“Genoni ha fatto senza dubbio la differenza, ma noi abbiamo subìto 19 gol in quattro partite e con questi numeri non si va da nessuna parte”.
Sul futuro, il DS sembra fiducioso. O perlomeno cerca di esserlo.
“È stata una stagione di alti e bassi, ma la serie vinta contro il Ginevra mi dice che siamo sulla strada giusta. Non siamo i più forti, l’obiettivo è diventarlo”.
“È frustrante, soprattutto dopo le prime tre partite in cui abbiamo giocato bene. Ma lo Zugo è fortissimo, senza punti deboli. Per batterli deve funzionare tutto per il verso giusto. Noi abbiamo dimostrato in Regular Season che se giochiamo come al nostro livello possiamo battere chiunque. Comunque lo Zugo è nettamente più forte. Genoni? Un muro”.
Vicky Mantegazza non è triste soltanto per l’eliminazione: l’impressione è che si renda conto che il divario con le migliori è ancora ampio e che nemmeno il “guru” McSorley può far molto per cambiare la situazione.
Interpellata a proposito del coach, il presidente del Lugano glissa:
“Ringrazio la città, i tifosi anche i media che ci hanno lasciato vivere un anno tranquillo, senza metterci pressioni nonostante i risultati”.
Né lei né Hnat Domenichelli parlano di McSorley: nessuno che spenda una parola per il coach.
Il direttore sportivo è molto… sportivo.
“Niente da dire, un 4-0 non ha giustificazioni. Bisogna essere chiari e onesti, loro sono nettamente più forti. Abbiamo avuto anche bei momenti e questa eliminazione non è la fine del mondo. Spiace soprattutto per i giocatori che hanno lottato fino alla fine e per i tifosi, che erano stati lontani dalle piste per due anni per colpa della pandemia”.
Anche lui parla di Genoni ma aggiunge:
“Genoni ha fatto senza dubbio la differenza, ma noi abbiamo subìto 19 gol in quattro partite e con questi numeri non si va da nessuna parte”.
Sul futuro, il DS sembra fiducioso. O perlomeno cerca di esserlo.
“È stata una stagione di alti e bassi, ma la serie vinta contro il Ginevra mi dice che siamo sulla strada giusta. Non siamo i più forti, l’obiettivo è diventarlo”.
(foto Putzu)