Calcio
Infantino si ricandida
Il Presidente della Fifa vuole rimanere in carica, il calcio ha ancora bisogno di lui
Pubblicato il 01.04.2022 08:08
di Angelo Lungo
Tutti gli occhi del mondo calcistico sono puntati su Doha, dove si è tenuto il 72° Congresso della Fifa. È stato approvato un bilancio record: nel quadriennio 2018-2022 ci sono stati incassi per 7 miliardi. Il giocattolo piace, è costoso e potrebbe aumentare, ancora, gli introiti in maniera esponenziale. Gianni Infantino non ha dubbi, si sente pronto e deciso a continuare. È in carica dal 2016, ma ritiene che il  tempo di lasciare non sia ancora giunto, dimodoché nel 2023 intende ricandidarsi.
A partire dagli anni Sessanta ci sono stati solo 6 presidenti: gli inglesi Drewry e Rous; il brasiliano Havelange; lo svizzero Blatter. Il camerunense Issa Hayatou ha, però, diretto l'organismo solo per un anno. La carica è ambita e prestigiosa. Facendo le giuste e appropriate mosse, la longevità è assicurata. Si diventa una sorta di monarca.
Un impero su cui non tramonta mai il sole. La Fifa conta più membri delle Nazioni Unite. Di intralcio c'è solo l'Uefa, che non va sottovalutata.
Infantino ha parlato, in maniera esaustiva e chiara.
A proposito dell'Italia: “Mi viene proprio da piangere. Per tutti gli italiani è triste, è il secondo Mondiale di fila al quale non partecipa”. Consolatorio
Sul Qatar: “Ero tra i più critici, quando c'è stata l'assegnazione. Non tutto è perfetto. Ma è nostro compito incoraggiare il cambiamento. Lasceremo un'eredità importante. Tutti saranno benvenuti”. Parole da politico consumato.
Sul Mondiale biennale: “La Fifa non lo ha mai proposto. Nell'ultimo Congresso è stato chiesto di studiarne la fattibilità. E siano giunti alla conclusione che è fattibile. Siamo in una fase di consultazione e discussione. Troveremo un accordo”. Per ora sulla difensiva, ma poi si sferrerà l'attacco.
Il calcio del terzo millennio non è semplicemente uno sport. È un grande affare, muove cifre inimmaginabili. Ma è, anche, uno strumento di “soft power”. È un rito sociale, capace di creare una forte identificazione. Attrae e coinvolge. Una popolarità sterminata: che cresce, cresce, cresce.