Adesso è
veramente finita. Il Lugano va in vacanza, dopo una partita, la quarta, che ha
detto tutto quello che c’era da dire. Lo Zugo è più forte e a questo punto non
ci sono più discussioni.
Bisognava indirizzarla
nelle prime due partite la serie: perse queste, nonostante delle prestazioni
più che dignitose, non c’è più stato scampo.
Situazioni speciali, qualche giocatore che non ha reso al massimo, il muro Genoni dall’altra parte e un pizzico di sfortuna: sommiamo tutto, mescoliamo e salta fuori il 4-0 di questi quarti di finale.
Alla fine questa eliminazione è il risultato di una stagione fatta di alti e bassi, con alcuni acuti, qualche buon tempo giocato nella serie contro lo Zugo, la buona impressione lasciata nelle due gare contro il Ginevra e poco altro.
Il nono posto nella Regular Season, nonostante l’alibi degli infortuni è deludente e ci ha poi obbligato a questa sfida impari contro i campioni svizzeri.
Anche nella sfida tra allenatori bisogna ammettere che Tangnes è stato superiore a McSorley. Il tecnico dello Zugo ha mostrato un hockey moderno e spettacolare, ancorché favorito da splendidi interpreti.
Archiviata questa stagione con l’amaro in bocca, ora bisogna rimboccarsi le maniche e pensare al futuro. Non prima di aver salutato Loeffel, che per motivi famigliari partirà per Berna e soprattutto il capitano (fino a un paio di stagioni fa) Chiesa. Alessandro si è sempre battuto con grande coraggio e attaccamento alla maglia anche in questa delicata stagione e il suo addio all’hockey è una notizia triste. Lo avrei visto bene, almeno ancora un annetto, con i nostri colori.
Per altre analisi più approfondite ci sarà ancora tempo. Ora prendiamoci una pausa per riflettere e smaltire la delusione.
Situazioni speciali, qualche giocatore che non ha reso al massimo, il muro Genoni dall’altra parte e un pizzico di sfortuna: sommiamo tutto, mescoliamo e salta fuori il 4-0 di questi quarti di finale.
Alla fine questa eliminazione è il risultato di una stagione fatta di alti e bassi, con alcuni acuti, qualche buon tempo giocato nella serie contro lo Zugo, la buona impressione lasciata nelle due gare contro il Ginevra e poco altro.
Il nono posto nella Regular Season, nonostante l’alibi degli infortuni è deludente e ci ha poi obbligato a questa sfida impari contro i campioni svizzeri.
Anche nella sfida tra allenatori bisogna ammettere che Tangnes è stato superiore a McSorley. Il tecnico dello Zugo ha mostrato un hockey moderno e spettacolare, ancorché favorito da splendidi interpreti.
Archiviata questa stagione con l’amaro in bocca, ora bisogna rimboccarsi le maniche e pensare al futuro. Non prima di aver salutato Loeffel, che per motivi famigliari partirà per Berna e soprattutto il capitano (fino a un paio di stagioni fa) Chiesa. Alessandro si è sempre battuto con grande coraggio e attaccamento alla maglia anche in questa delicata stagione e il suo addio all’hockey è una notizia triste. Lo avrei visto bene, almeno ancora un annetto, con i nostri colori.
Per altre analisi più approfondite ci sarà ancora tempo. Ora prendiamoci una pausa per riflettere e smaltire la delusione.