CALCIO
Caggiano furioso: "Ticino ancora discriminato"
Il presidente del Paradiso ha mandato un comunicato dopo il rinvio della partita con il FC Uzwil
Pubblicato il 02.04.2022 20:22
di Red.
La partita in programma sabato pomeriggio tra Paradiso e Uzwil è stato rinviata. Cos'è successo? Lo spiega benissimo il FC Paradiso nel comunicato che trovate qui sotto. Il presidente Antonio Caggiano è letteralmente furioso: "Ennesimo trattamento discriminatorio nei confronti del Ticino".
Ecco il comunicato: 
"Sabato 2 aprile, alle ore 16:00, si sarebbe dovuta disputare la partita tra l’FC Paradiso e l’FC Uzwil. La squadra dell’Uzwil informa però alle 14:10 di essere bloccata prima di San Bernardino a causa di un incidente. I responsabili si sentono telefonicamente e concordano di posticipare la partita alle ore 17:00. Anche un membro della Prima Lega conferma che le due squadre possono concordare tra di loro il da farsi. Alle ore 15:30 la squadra dell'Uzwil riparte, ed al campo Pian Scairolo si attende il loro arrivo. Alle 15:50 il Paradiso prende quindi contatto telefonicamente con l’Uzwil, per sentirsi dire che erano sì ripartiti, ma verso casa. Una volta attraversato il tunnel hanno infatti invertito direzione di marcia per rientrare, in quanto hanno deciso con la Prima Lega, unilateralmente e senza ulteriormente interpellare il Paradiso, di annullare la partita. Una decisione che lascia sgomenti, anche perché partendo da San Bernardino alle 15:30 avrebbero tranquillamente raggiunto il Campo Piano Scairolo per le 16:20, rispettando anche il regolamento che prevede un ritardo massimo di 45 minuti sull’orario d’inizio predefinito. Una decisione che dimostra ancora una volta il trattamento discriminatorio che viene messo in atto nei confronti di una squadra ticinese, non interpellata, non coinvolta e non informata, che ha preso atto di questa decisione solo perché ha avuto la premura di telefonare alle 15:50 per accertarsi dell’arrivo imminente della squadra. Non solo non vengono rispettate le regole che la stessa Prima Lega si impone, ma nemmeno quelle di base di una buona educazione e rispetto reciproco".