Gli era andata male nello spareggio per qualificarsi per la Libertadores, sconfitto ai calci di rigore contro i paraguaiani del Club Olimpia. Si è rifatto ieri sera, pareggiando al Maracanà 1-1 davanti a 80 mila spettatori, nella partita di ritorno contro i rivali di sempre del Flamengo (dopo aver vinto l’andata per 2-0) e vincendo il campionato carioca.
Stiamo ovviamente parlando di Abel Braga, che a Lugano è rimasto poco la scorsa estate, licenziato dalla nuova dirigenza e sostituito in panchina da Mattia Croci-Torti.
Per il 69.enne di Rio de Janeiro si tratta del 22. titolo a livello personale, il terzo trofeo carioca, a dieci anni esatti dall’ultimo conquistato sempre alla guida del Fluminense.
La vittoria di ieri sera ha un sapore speciale per il tecnico.
In primo luogo perché è stata ottenuta proprio contro quel Flamengo che lo aveva cacciato in malo modo qualche anno fa e poi perché cancella quelle polemiche dopo l’eliminazione in Libertadores che ne avevano messo a rischio la panchina.
Abel non aveva però voluto dimettersi, come chiedeva una parte della stampa e alla fine ha avuto ragione lui.
Adesso il Fluminense ha altri tre obiettivi importanti: il Brasilerao (il campionato nazionale), la Copa do Brasil e la Copa Sud-Americana.
Chissà se l’ex tecnico bianconero riuscirà a mettere ancora bacheca qualche trofeo…