CALCIO
Se questo è calcio...
Juve-Inter è un festival di simulazioni e reclamazioni. I bianconeri non meritavano di perdere...
Pubblicato il 03.04.2022 21:27
di L.S.
C’è Juve-Inter e da milanista, speri nel pareggio. Ma da sportivo, da amante del calcio e dello spettacolo, speri di vedere una bella partita.
In fondo ci sono in campo due delle quattro migliori squadre del campionato. Almeno così recita la classifica.
Certo, l’Italia è in crisi, nelle coppe europee le sue squadre non vanno lontano e per la seconda volta consecutiva la nazionale non sarà presente al Mondiale.
Ma la curiosità resiste, nonostante tutto c’è fame di big-match. Vince Inzaghi o Allegri, meglio Vlahovic o Lautaro? Le tante domande aspettano delle risposte.
La Juve gioca meglio, meriterebbe il gol e invece segna l’Inter. Contro l’andamento del gioco.
Un pestone di Morata che non scappa al VAR e la partita cambia.
Rigore tirato, parato, ritirato: infine Calhanoglu fa gol. Inter in vantaggio alla pausa.
I nerazzurri sembrano involuti dopo la sconfitta nel derby: a parte la partita di ritorno contro il Liverpool, la squadra di Inzaghi sembra essersi impoverita tecnicamente.
La Juve è cresciuta nelle ultime settimane (anche se il Villareal le ha dato una piccola lezione) ma Vlahovic, bravo per carità, non è forse quel fenomeno che tutti pensano. E così i bianconeri non segnano. 
La partita, soprattutto nella ripresa, diventa inguardabile.
Tra simulazioni, tuffi, reclamazioni, ricerca stucchevole di rigori e continue interruzioni.
Una partita a dir poco inguardabile e poco importa che siano Juve e Inter a giocarla.
Purtroppo, anche altre squadre (tra cui ogni tanto anche il mio Milan) offrono questo triste spettacolo.
È il calcio italiano mi dicono: si gioca poco, ci si lamenta tanto.
Si leggono roboanti dichiarazioni dopo l’ennesimo fallimento azzurro: dobbiamo cambiare, dicono, dobbiamo giocare un altro calcio.
È vero, avete ragione. Ma sbrigatevi, perché nel mondo ormai quasi tutti giocano “un altro calcio”.
Il vostro è vecchio e comincia a non piacere più. Ed è un gran peccato, perché a noi piaceva.