Juve-Inter
è stata semplicemente una partita brutta. Fotografa perfettamente lo
stato di salute del calcio italiano. La crisi è cominciata negli
Anni 90, quando paradossalmente viveva la sua età dell'oro. C'erano
proprietari mecenati e lo Stato investiva, notevolmente, per
ammodernare gli stadi. Erano i tempi della lira e c'era la
possibilità di costruire infrastutture e rivoluzionare i settori
giovanili. I protagonisti di quell'epoca erano: la famiglia
Agnelli; Berlusconi; Moratti.
Una
domanda: gli Agnelli e Berlusconi erano veramente dei tifosi delle
loro squadre?
Una
provocazione: forse avevano già intuito la forza del calcio come
potente arma di distrazione.
Una
certezza: Moratti ha gestito l'Inter più da tifoso, che da
dirigente.
La
famiglia Agnelli. È una sorta di monarchia laica. Le sue vicende
influenzano l'economia e la politica. Nel calcio intende vincere e
dominare il campo nazionale. Ha enormi potenzialità. La costruzione
della squadra è solida. Poco spazio all'estetica: il risultato e
basta. Lo spettacolo è un orpello.
Berlusconi.
Ha travolto e stravolto il calcio italiano. La sua discesa in campo
ha distorto il mercato. Campagne acquisti miliardarie. Rose
allargate. E il sostegno unanime di stampa e televisioni. Sacchi
dipinto come un nuovo profeta. Ma il suo Milan era davvero così
bello? L'esasperazioe del fuorigioco non è una tattica ultra
difensiva? E Capello era così divertente? Il miglior Milan era,
forse, quello di Ancelotti.
Moratti.
Ha cercato di reagire spontaneamente allo strapotere
politico-economico delle rivali. Mettendo una potenza di fuoco
inaudita sul mercato. Acquisti su acquisti. Una corsa folle, senza
programmazione.
Le
tre grandi, concentrate su se stesse, non hanno compreso che i tempi
cambiavano e velocemente. Il sistema crollava e loro non se ne
rendevano conto. Galliani era il massimo dirigente dei rossoneri e
presidente della Lega.
Che
cosa rimane ora? Poco o nulla. Juve e Inter non hanno giocato a
calcio. Si è visto un sano e robusto agonismo. Sceneggiate,
recriminazioni e polemiche. E vissero tutti felici e contenti. La
morale delle favole non tramonta mai.