Calcio
Gli Agnelli, Berlusconi e Moratti
La partita tra Juve e Inter è l'emblema di un calcio in crisi
Pubblicato il 04.04.2022 08:00
di Angelo Lungo
Juve-Inter è stata semplicemente una partita brutta. Fotografa perfettamente lo stato di salute del calcio italiano. La crisi è cominciata negli Anni 90, quando paradossalmente viveva la sua età dell'oro. C'erano proprietari mecenati e lo Stato investiva, notevolmente, per ammodernare gli stadi. Erano i tempi della lira e c'era la possibilità di costruire infrastutture e rivoluzionare i settori giovanili. I protagonisti di quell'epoca erano: la famiglia Agnelli; Berlusconi; Moratti.
Una domanda: gli Agnelli e Berlusconi erano veramente dei tifosi delle loro squadre?
Una provocazione: forse avevano già intuito la forza del calcio come potente arma di distrazione.
Una certezza: Moratti ha gestito l'Inter più da tifoso, che da dirigente.
La famiglia Agnelli. È una sorta di monarchia laica. Le sue vicende influenzano l'economia e la politica. Nel calcio intende vincere e dominare il campo nazionale. Ha enormi potenzialità. La costruzione della squadra è solida. Poco spazio all'estetica: il risultato e basta. Lo spettacolo è un orpello.
Berlusconi. Ha travolto e stravolto il calcio italiano. La sua discesa in campo ha distorto il mercato. Campagne acquisti miliardarie. Rose allargate. E il sostegno unanime di stampa e televisioni. Sacchi dipinto come un nuovo profeta. Ma il suo Milan era davvero così bello? L'esasperazioe del fuorigioco non è una tattica ultra difensiva? E Capello era così divertente? Il miglior Milan era, forse, quello di Ancelotti.
Moratti. Ha cercato di reagire spontaneamente allo strapotere politico-economico delle rivali. Mettendo una potenza di fuoco inaudita sul mercato. Acquisti su acquisti. Una corsa folle, senza programmazione.
Le tre grandi, concentrate su se stesse, non hanno compreso che i tempi cambiavano e velocemente. Il sistema crollava e loro non se ne rendevano conto. Galliani era il massimo dirigente dei rossoneri e presidente della Lega.
Che cosa rimane ora? Poco o nulla. Juve e Inter non hanno giocato a calcio. Si è visto un sano e robusto agonismo. Sceneggiate, recriminazioni e polemiche. E vissero tutti felici e contenti. La morale delle favole non tramonta mai.