OFFSIDE
Una fiducia che non si era mai vista prima
Il Lugano, nonostante una stagione sotto le aspettative, va in vacanza col sorriso
Pubblicato il 05.04.2022 09:30
di L.S.
Si chiude una stagione con una festa, in un abbraccio collettivo tra società e tifosi.
In fondo è bello così, perché lo sport deve essere soprattutto piacere e divertimento. Al di là del risultato. Complimenti ai tifosi del Lugano e alla società, che nonostante una stagione fallimentare, con un nono posto in Regular Season e un’eliminazione nei quarti di finale per 4-0, se  ne vanno in vacanza con il sorriso.
Farsi il sangue amaro sarebbe assolutamente inutile.
Sorprende, ma ripetiamo, in modo assolutamente positivo, il tifoso bianconero, che intervistato da Teleticino elargisce note che vanno dal 4,5 al 5,5 (su sei) alla stagione dei suoi beniamini.
Saranno le due belle vittorie contro il Ginevra, un paio di buone partite disputate (ma perse) contro lo Zugo o sarà la fiducia in McSorley, che prima o poi tirerà fuori le sue doti magiche, a far pendere la bilancia dalla parte dell’ottimismo?
La parola catalizzatrice sembra essere fiducia. In questo Lugano ci si crede, o almeno, ci si vuol credere.
Certo, ripensando agli slogan di inizio stagione, che raccontavano di una società che non voleva più nascondersi, che puntava a vincere o perlomeno a provarci fino in fondo, la stagione è stata senza dubbio molto al di sotto delle aspettative.
A mancare, in questa prima stagione targata McSorley, è stato proprio l’allenatore canadese, che mai è riuscito a ergersi a trascinatore e idolo, a cui il tifoso sembrava volersi aggrappare.
Il suo è stato un normalissimo ruolo di gestore di uomini, che spende parole al miele per tutti e che sembra non voler pestare i piedi a nessuno.
Diciamoci la verità, lui o un altro, almeno quest’anno, sarebbe cambiato pochissimo. Almeno questa è l'impressione.
La speranza come detto, è che questa stagione di apprendistato abbia fatto capire alla società se davvero é lui l'uomo giusto per rilanciare quel progetto che dovrebbe portare a vincere nei prossimi due anni. Perché se si è ingaggiato un “guru”, è per vincere, non certo per creare delle fondamenta per le vittorie di chissà chi e chissà quando.
Vicky Mantegazza è apparsa sorridente in questo post-season, ha parlato pochissimo di McSorley ma ha preso come esempio il Rapperswil.
Una cosa che soltanto un paio di anni fa sarebbe stata impensabile.
Ma forse qualcosa a Lugano è cambiato o sta cambiando.
E chi ha in mente il vecchio Lugano deve iniziare a metabolizzarlo.
(Vicky Mantegazza nella foto Putzu)