CALCIO: IL VAR E LE TANTE POLEMICHE SUL SUO UTILIZZO
Il VAR non è così chiaro e inequivocabile
Ancora polemiche per l'utilizzo della tecnologia in Svizzera: ma perché ancora queste incertezze?
Pubblicato il 29.01.2021 09:16
di Luca Sciarini
Hanno stupito e non poco le parole del capo degli arbitri Daniel Wermelinger che ha criticato manifestamente l’intervento di Bieri, addetto al VAR per la partita San Gallo-Lugano, per essere intervenuto domenica a correggere l’errore di valutazione del collega sul campo Feday San.
Ma cos’è realmente successo? Molto semplice. Il centrocampista del Lugano Macek entra in area e viene toccato da dietro dal difensore sangallese Staubli.
Feday San dice in cuffia che non ha visto bene l’azione. Ci può stare, ci mancherebbe.
Dopo qualche secondo il VAR lo richiama a rivedere l’azione. Ricordiamoci che l’arbitro non può andare a vedere l’azione di sua spontanea volontà ma deve sempre essere richiamato dal VAR.
E questo fortunatamente accade.
Il VAR si accorge che esiste un contatto tra i due giocatori e richiama Feday San che umilmente accetta l’invito dei colleghi che stanno guardando il video e si avvicina al piccolo schermo.
Pochi secondi per capire che Staubli tocca Macek: è sacrosanto rigore.
Maric va sul dischetto e trasforma quello che sarà il gol che decide la partita.
Verrebbe da dire che il VAR ha svolto perfettamente il suo lavoro. E invece no. Invece il capo degli arbitri critica il VAR. Il motivo? Il VAR deve intervenire solo quando c’è un contatto chiaro e inequivocabile che l’arbitro sul campo non ha visto.
Ma cosa significa chiaro e inequivocabile? Ma un tocco da dietro, mentre si è in corsa, non è chiaro inequivocabile? Ma allora cosa lo è?
La verità, spiace dirlo, è che ancora una volta la regola è troppo interpretabile. E qui non parliamo di regole del gioco ma di norme di intervento. E ciò è ancora peggio.
Queste norme infatti sembrano ancora una volta studiate e pensate per continuare a lasciare l’arbitro in campo in una posizione di egemonia assoluta, invece di accettare che il VAR, che siede dietro una scrivania e vede tutto con assoluta precisione (o quasi) possa esigere che l’arbitro verifichi le proprie decisioni.
Di questo passo le polemiche non finiranno mai ma soprattutto, questa disparità di comportamenti alllungherà la striscia di errori rimettendo l’utilità (o inutilità) del VAR al centro del dibattito. E forse è proprio ciò a cui punta qualcuno.