CALCIO
"Purtroppo i tanti infortuni mi hanno bloccato ma per il futuro..."
Al Cdt, Amoura parla del ramadan, della sua nuova vita e delle speranze per la sua carriera
Pubblicato il 07.04.2022 10:48
di Red.
Si sta parlando tanto di Mohammed Amoura in questi giorni.
Il 21.enne algerino, dopo un bell’inizio di stagione, sta vivendo un momento difficile.
Forse colpa dell’infortunio o del ramadan? O forse semplicemente di un periodo di adattamento legato ad alti e bassi fisiologici.
Intervistato oggi dal Cdt, Amoura ha parlato del ramadan che è iniziato il 1. aprile.
“Nella mia carriera ho sempre conciliato il calcio con i principi di questa ricorrenza. In Algeria era diverso perché tutti i giocatori erano nella mia stessa condizione, qui è un po’ più complicato, ma il Lugano mi sta aiutando tantissimo. A Lucerna mi hanno permesso di mangiare all’alba, prima del match”.
Per la prima volta in carriera, Amoura è lontano dalla sua famiglia.
“I miei cari mi mancano, ma questa è la vita di un professionista. A Lugano poi mi trovo bene, è una nuova cultura ma non avrei potuto chiedere di meglio”.
Ma che tipo è Amoura?
“Se sul campo sono più spavaldo, sempre alla ricerca dell’uno contro uno, fuori sono più timido e riservato”.
Qualcuno l’ha ribattezzato il nuovo Salah.
“Questi paragoni fanno piacere e mi spingono a lavorare sodo. Se ho scelto Lugano e la Super League è perché qui sono emersi giocatori come Salah o Elneny. Avevo anche altre offerte, ma la Svizzera è conosciuta per lo sviluppo dei talenti”.!
Sul suo momento, non proprio felicissimo, invece l’algerino risponde così.
“Purtroppo è stata una stagione un po’ sfortunata. Ho avuto tanti piccoli infortuni che non mi hanno mai permesso di essere fisicamente al massimo. Sto imparando a conoscere il calcio svizzero, che a dispetto di ciò che si possa pensare, è meno fisico rispetto a quello algerino e perciò più adatto alle mie caratteristiche. Voglio diventare un elemento importante per il Lugano e dopo la mancata convocazione nell’ultima finestra internazionale, tornare a vestire la maglia della mia nazionale”.
(foto Putzu)