CALCIO
"Il pubblico sarà il nostro dodicesimo uomo"
Il tecnico del Bellinzona lancia una settimana importante per la sua squadra: mercoledì il big-match!
Pubblicato il 08.04.2022 19:08
di Enrico Lafranchi
Sta per iniziare il conto alla rovescia, anzi è già iniziato. Il Bellinzona ha ridotto da 10 a 2 soli punti il ritardo dal Breitenrain.
Il mister dei granata Jean-Michel Aeby è ovviamente contento di questa rimonta ma non vuole perdere la concentrazione. Il momento più caldo deve ancora arrivare.
“Non è poca cosa avere recuperato 8 punti soprattutto pensando allo scontro diretto che è dietro l'angolo e che abbiamo la fortuna di giocare in casa. Ma adesso è necessario concentrarci sulla partita di dopodomani che non è affatto facile”. 
È però opportuno tornare per un attimo alla trasferta di Cham: due punti persi o uno guadagnato?
“Siamo andati là per vincere, ovvio. Tutto sommato l'1-1 rappresenta per noi un punto guadagnato. Ma l'obiettivo era di rientrare con tre”. 
Che cosa non ha funzionato?
“Premetto che non si è trattato di una gara facile, giocata contro un avversario che punta decisamente a qualificarsi tra le prime sei. Sul piano collettivo dovevamo dare di più, si sono perse troppe palle in fase di recupero. Inoltre abbiamo pensato più a difenderci che non a mettere in luce la velocità dei nostri attaccanti”. 
Diciamo che ogni partita é diventata una battaglia, o perlomeno - senza esagerare – una specie di finale. È possibile che la squadra scenda in campo domenica con la testa già rivolta a mercoledì?
“No no, lo ripeto: cominciamo a pensare al Black Stars, sicuramente i basilesi scenderanno al Comunale non per vincere ma nemmeno per perdere”. 
Che partita si aspetta?
“Ci aspetteranno in difesa per poi ripartire in contropiede, esattamente quello che è successo con l'YF Juventus. Gli zurighesi hanno alzato le barriere sin dal calcio d'avvio, si sono aperti dopo che eravamo andati in vantaggio su calcio di rigore. Da quel momento in poi si è vista la differenza dei valori in campo. Dovremo mettere subito una buona pressione al Black Stars e cercare il gol approfittando magari di qualche loro errore”. 
I giocatori hanno assimilato queste sue direttive?
"Mi sono intrattenuto a lungo questa mattina durante l'allenamento (per inciso diremo di avere notato nella partitella di venerdì intensità e grinta nei ragazzi, ndr), abbiamo tutti le idee molto chiare”. 
Il Breitenrain gioca sabato, voi domenica: è motivo di cruccio per lei?
“Sinceramente detto non mi piace tanto il fatto di giocare il giorno dopo, ma a conti fatti è relativo per noi il risultato che otterranno i bernesi. Dobbiamo guardare noi stessi, torno a dire che più del gioco in questo momento sono importanti per noi i punti”. 
In città il Bellinzona è sempre tema di grande attaccamento da parte della gente:
“È una fortuna sentire questa passione per la squadra. Per me non è certamente una novità, l'ho vissuta pienamente ai tempi di Peter Pazmandy (di cui ricorre oggi venerdì il decimo anniversario della scomparsa, ndr). Si capisce e si sente che Bellinzona è una città di calcio, sono fiero di allenare questa squadra, mi accorgo che il lavoro che facciamo tutti insieme viene riconosciuto dentro e anche fuori dello stadio. Noto con piacere che ci sono moltissimi giovani che ci seguono, tanti vengono anche da fuori. È un bel segnale”!
(foto Putzu)