In questo
difficile momento di pandemia abbiamo capito quanto l’incertezza e
l’impossibilità di pianificare il futuro siano due dei peggiori nemici per
l’economia e per gli imprenditori.
Negli anni
abbiamo anche compreso come i Clubs sportivi professionistici siano da
considerarsi appieno come delle aziende.
Pertanto
quanto sta succedendo a livello politico in relazione al nuovo Polo Sportivo di
Cornaredo è evidentemente pericolosissimo. Non mi permetto assolutamente di
entrare nel merito della situazione economico-finanziaria della Città di
Lugano. Essendo stato per oltre 15 anni membro della Commissione Licenze della
Swiss Football League (SFL), mi permetto di fare un po’ di storia.
La necessità
di dotarsi di infrastrutture consone alle necessità ed ai regolamenti, è un
argomento ultra decennale. Ricordiamoci che era stato dato un termine a tutti i club per
adeguarsi. Questo termine, più volte prorogato, era stato fissato cinque anni
fa, quale ultimo termine, per il 30 giugno 2021.
Ora, dopo
che tutti gli attori in gioco, pubblici e privati, hanno fatto quanto
necessario ecco che spunta la “spada di damocle” del rischio di non
approvazione da parte del Consiglio Comunale e da ultimo, ma non per
importanza, il rischio di referendum popolare.
Entrambi i “rischi”, sia ben
chiaro, perfettamente possibili nel pieno rispetto dei principi fondamentali
della democrazia che condivido in toto. Il tutto però, a meno di sei mesi
dalla scadenza dell’ultimo termine concesso.
Possibile
che noi, in Ticino, arriviamo sempre a questo punto?
Ora, in
qualità di ex Presidente dell’Associazione Calcio Bellinzona (allora Club di
SFL), mi chiedo: come può, in questo momento, l’azienda FC Lugano pianificare
il suo futuro e, magari, buttarsi in investimenti e/o contratti senza nemmeno
sapere in che categoria giocherà tra sei mesi? Questo quando a livello sportivo
lo saprebbe benissimo … Non invidio per niente il Presidente Renzetti ed i suoi
collaboratori in questo periodo, già difficile di suo, ed ora più incerto che
mai …