L’Ambrì stasera
avrebbe dovuto giocare a Zurigo ma per un caso di Covid il medico cantonale ha
messo la squadra in quarantena. Di questo e del caldissimo tema del numero
degli stranieri, ne ha parlato questa sera a Ticinonews Sport Luca Cereda,
allenatore dell’Ambrì Piotta.
Dalla stagione
2022/23 in Svizzera si potranno infatti schierare fino a 7 stranieri. Cadono
invece le licenze svizzere, a partire dai 22 anni.
Una bella
rivoluzione per il nostro hockey che fa e farà sicuramente discutere. E soprattutto
non fa piacere ai giocatori che stanno giocando ora in Svizzera, visto che da
un sondaggio effettuato, il 94% era contrario all’aumento del numero degli stranieri.
Luca Cereda:
“Per l’Ambrì la
strategia non cambierà, andremo avanti a dare spazio ai nostri giovani.
Vogliamo farli crescere e dargli le responsabilità di sempre”.
C’è il rischio
che alcuni di questi ragazzi (l’Ambrì e il Lugano ne hanno quattro a testa) perdano
il loro posto in squadra, vero?
“Per quanto mi
riguarda, i giovani che abbiamo in squadra non devono pensare a una cosa che
succederà tra un anno e mezzo. Se continueranno a giocare bene per loro non
cambierà nulla e difenderanno ancora i colori dell’Ambrì”.
Stasera avreste
dovuto affrontare lo Zurigo e invece ecco il Covid.
“Da una parte
questo stop spiace perché avevamo trovato una certa costanza ma dall’altra
avevamo la sensazione di essere arrivati un po’ al limite. La squadra, a parte
due giorni a Natale, non si ferma dal mese di agosto. Sperando ovviamente che
chi è stato toccato dal Covid non abbia un decorso difficile e stia bene, questa
pausa può diventare un’opportunità per ricaricare le pile e allenarsi con calma.
Oltre a recuperare i numerosi infortunati di questi ultimi tempi”.