CALCIO
Addio a Dépireux, allenatore amato e contestato
Qualche giorno fa è scomparso l'ex allenatore dell'AC Bellinzona
Pubblicato il 12.04.2022 20:58
di Enrico Lafranchi
Henry Dépireux ci ha lasciati qualche giorno fa: guarda caso aveva sostituito sulla panchina dell’ACB Peter Pazmandy di cui ricorre in questi giorni il decimo anniversario della scomparsa. Il loro è stato, purtroppo, un destino parallelo sulla panchina granata. Entrambi sono infatti stati esonerati.
Con l’allenatore belga abbiamo intrattenuto rapporti di cordialità anche dopo la sua partenza. Il Bellinzona lo aveva cacciato, con la squadra al terzo posto, poco prima di Natale (dicembre 1988). Ci confidava di sentirsi solo e abbandonato, solo con i suoi giocatori (lo ha sempre sottolineato). Con loro è riuscito a ottenere il massimo, ne ha sempre elogiato lo spirito, l’attaccamento alla maglia, cosa non da poco considerando che di giocatori ‘fatti in casa’ ne erano rimasti un paio o tre. I dirigenti lo avevano definito un “chiacchierone impenitente” (per certe sue dichiarazioni rilasciate al giornale da boulevard che montò il “caso” a regola d’arte mandandoli logicamente in tilt ), la verità è che si teneva tutto dentro. In un’occasione ci disse, pensate un po’, che sarebbe stato felice di andarsene, “se resto è solo per i sentimenti di amicizia che mi legano a una persona” (un dirigente di cui fece il nome) assicurando tuttavia che avrebbe rispettato il contratto sino alla fine della stagione.
Nel contempo in un comunicato ufficiale l’ACB precisava che <le due parti il 28 ottobre 1988 avevano di comune accordo convenuto la rottura del rapporto di lavoro al 31 dicembre – anche per venire incontro ai problemi personali che il signor Dépireux aveva manifestato>.
Contratto che il GdP aveva definito "segreto", mentre un collega aveva parlato di <contratto semplicemente grottesco>.
I quotidiani (e non solo quelli ticinesi) diedero ampio spazio alla vicenda. Il giornale “Il Dovere” aveva titolato "Dépireux-ACB, una triste storia" scrivendo che "le due parti non si sono quasi mai capite: tante incomprensioni, qualche battibecco, reazioni a caldo mai calibrate…", il “Popolo e Libertà”  si era schierato a suo favore: "cacciare un tecnico vincente è qualcosa di incoerente, soprattutto quando la piazza lo sostiene".
Henry Dépireux ha comunque lasciato, al di là degli ottimi risultati ottenuti sul campo, un bel ricordo in città: per la sua simpatia, il suo modo di intrattenersi con la gente. Era orgoglioso di guidare la "pattuglia di legionari", come qualcuno l’aveva chiamata, che gli era stata affidata da condurre.
I giocatori rimasero dispiaciuti il giorno in cui fu costretto a fare le valigie.