Henry
Dépireux ci ha lasciati qualche giorno fa: guarda caso aveva sostituito sulla panchina dell’ACB
Peter Pazmandy di cui ricorre in questi giorni il decimo anniversario della
scomparsa. Il loro è stato, purtroppo, un destino parallelo sulla panchina
granata. Entrambi sono infatti stati esonerati.
Con
l’allenatore belga abbiamo intrattenuto rapporti di cordialità anche dopo la
sua partenza. Il Bellinzona lo aveva cacciato, con la squadra al terzo posto,
poco prima di Natale (dicembre 1988). Ci confidava di sentirsi solo e
abbandonato, solo con i suoi giocatori (lo ha sempre sottolineato). Con loro è
riuscito a ottenere il massimo, ne ha sempre elogiato lo spirito,
l’attaccamento alla maglia, cosa non da poco considerando che di giocatori ‘fatti
in casa’ ne erano rimasti un paio o tre. I dirigenti lo avevano definito un
“chiacchierone impenitente” (per certe sue dichiarazioni rilasciate al giornale
da boulevard che montò il “caso” a regola d’arte mandandoli logicamente in tilt
), la verità è che si teneva tutto dentro. In un’occasione ci disse, pensate un
po’, che sarebbe stato felice di andarsene, “se resto è solo per i sentimenti
di amicizia che mi legano a una persona” (un dirigente di cui fece il nome)
assicurando tuttavia che avrebbe rispettato il contratto sino alla fine della
stagione.
Nel contempo in un comunicato ufficiale l’ACB precisava che <le due parti il 28 ottobre 1988 avevano di comune accordo convenuto la rottura del rapporto di lavoro al 31 dicembre – anche per venire incontro ai problemi personali che il signor Dépireux aveva manifestato>.
Contratto che il GdP aveva definito "segreto", mentre un collega aveva parlato di <contratto semplicemente grottesco>.
Nel contempo in un comunicato ufficiale l’ACB precisava che <le due parti il 28 ottobre 1988 avevano di comune accordo convenuto la rottura del rapporto di lavoro al 31 dicembre – anche per venire incontro ai problemi personali che il signor Dépireux aveva manifestato>.
Contratto che il GdP aveva definito "segreto", mentre un collega aveva parlato di <contratto semplicemente grottesco>.
I quotidiani
(e non solo quelli ticinesi) diedero ampio spazio alla vicenda. Il giornale “Il
Dovere” aveva titolato "Dépireux-ACB, una triste storia" scrivendo che "le
due parti non si sono quasi mai capite: tante incomprensioni, qualche
battibecco, reazioni a caldo mai calibrate…", il “Popolo e Libertà” si era schierato a suo favore: "cacciare un
tecnico vincente è qualcosa di incoerente, soprattutto quando la piazza lo
sostiene".
Henry
Dépireux ha comunque lasciato, al di là degli ottimi risultati ottenuti sul
campo, un bel ricordo in città: per la sua simpatia, il suo modo di
intrattenersi con la gente. Era orgoglioso di guidare la "pattuglia di
legionari", come qualcuno l’aveva chiamata, che gli era stata affidata da
condurre.
I giocatori rimasero dispiaciuti il giorno in cui fu costretto a fare le valigie.
I giocatori rimasero dispiaciuti il giorno in cui fu costretto a fare le valigie.