Calcio
La speranza è gialla
La Champions parla inglese e spagnolo, i migliori campionati d'Europa
Pubblicato il 14.04.2022 07:22
di A. L.
Cosa resta della Champions?
Una sorpresa. Si tinge di giallo il Davide di coppa. È il Villarreal. Gli spagnoli devono farsi carico della speranza, rappresentare chi pensa che l'ordine naturale delle cose possa essere sovvertito. Deve sfidare i ricchi e i potenti. Una cittadina di 50000 abitanti. Una squadra che vale circa 300 milioni di euro. E che ha un budget, per la stagione in corso, di 138 milioni. Ha eliminato colossi come Juve e Bayern. Il mister è Unai Emery, un fine stratega, che nella sua, personale, bacheca può lustrare 4 Europa League.
Una riflessione. Arrivano in semifinale 2 inglesi e due spagnole. Il campo sancisce un preclaro verdetto: Premier e Liga sono i migliori campionati europei. Gli inglesi hanno tanti soldi e li sfruttano per ingaggiare giocatori e allenatori. Il successo del loro torneo è innegabile. Gli spagnoli hanno idee e coraggio. Hanno un vivaio inesauribile. Sfornano giocatori tecnici, schierano senza paura i giovani. Certo il Real e Barca hanno una posizione dominante, ma le altre non rinunciano: progettano e tentano strade alternative.
Una delusione. È il Bayern di Monaco. Il giovane allenatore, considerato un astro nascente, Nagelsmann pare intoccabile. Per strapparlo al Lipsia, i bavaresi, in estate, hanno sborsato 20 milioni di euro. Ma la squadra è sembrata, fin dall'inizio della stagione, fragile in difesa e sbilanciata in attacco. Tutto questo basta per il campionato. Ma in Europa serve altro. Lo strapotere in Bundesliga è un grosso limite. Vincere senza avversari di livello, non è allenante.
Una rissa indegna. Fino al 90° tutto era filato liscio. Atletico-City era stata una partita combattuta. Non eccelsa, nervosa nei limiti dell'accettabile. Ma dopo è successo di tutto. Calci, spinte, simulazioni e aggressioni. Calciatori che hanno perso letteralmente la testa. E anche le panchine hanno mostrato il peggio di sé. Lo scontro è proseguito fino allo spogliatoio, per sedare gli animi è dovuta intervenire la polizia. Pilateschi Simeone e Guardiola, nessuna dichiarazione, in merito, nel dopopartita. Sono strapagati. Hanno un ruolo e avrebbero dovuto esprimersi con parole di civiltà.
Da un grande potere derivano grandi responsabilità, così si dice.