Cosa
resta della Champions?
Una
sorpresa. Si tinge di giallo il Davide di coppa. È il
Villarreal. Gli spagnoli devono farsi carico della speranza,
rappresentare chi pensa che l'ordine naturale delle cose possa essere
sovvertito. Deve sfidare i ricchi e i potenti. Una cittadina di 50000
abitanti. Una squadra che vale circa 300 milioni di euro. E che ha un
budget, per la stagione in corso, di 138 milioni. Ha eliminato
colossi come Juve e Bayern. Il mister è Unai Emery, un fine
stratega, che nella sua, personale, bacheca può lustrare 4 Europa
League.
Una
riflessione. Arrivano in semifinale 2 inglesi e due spagnole. Il
campo sancisce un preclaro verdetto: Premier e Liga sono i migliori
campionati europei. Gli inglesi hanno tanti soldi e li sfruttano per
ingaggiare giocatori e allenatori. Il successo del loro torneo è
innegabile. Gli spagnoli hanno idee e coraggio. Hanno un vivaio
inesauribile. Sfornano giocatori tecnici, schierano senza paura i
giovani. Certo il Real e Barca hanno una posizione dominante, ma le
altre non rinunciano: progettano e tentano strade alternative.
Una
delusione. È il Bayern di Monaco. Il giovane allenatore,
considerato un astro nascente, Nagelsmann pare intoccabile. Per
strapparlo al Lipsia, i bavaresi, in estate, hanno sborsato 20
milioni di euro. Ma la squadra è sembrata, fin dall'inizio della
stagione, fragile in difesa e sbilanciata in attacco. Tutto questo
basta per il campionato. Ma in Europa serve altro. Lo strapotere in
Bundesliga è un grosso limite. Vincere senza avversari di livello,
non è allenante.
Una
rissa indegna. Fino al 90° tutto era filato liscio.
Atletico-City era stata una partita combattuta. Non eccelsa, nervosa
nei limiti dell'accettabile. Ma dopo è successo di tutto. Calci,
spinte, simulazioni e aggressioni. Calciatori che hanno perso
letteralmente la testa. E anche le panchine hanno mostrato il peggio
di sé. Lo scontro è proseguito fino allo spogliatoio, per sedare
gli animi è dovuta intervenire la polizia. Pilateschi Simeone e
Guardiola, nessuna dichiarazione, in merito, nel dopopartita. Sono
strapagati. Hanno un ruolo e avrebbero dovuto esprimersi con parole
di civiltà.
Da
un grande potere derivano grandi responsabilità, così si dice.