Non tutti ricordano che fino al 2007 gli stranieri sul
ghiaccio potevano essere cinque e che dopo alcune discussioni della lega con i
club furono portati a quattro.
I motivi della decisione furono semplici: limitare i costi
degli stipendi! Purtroppo per i club questa scelta non ha portato quanto
sperato, anzi ha contribuito a far schizzare al rialzo gli stipendi dei
giocatori svizzeri.
In che modo? Semplice! Le società hanno cercato di
sostituire il quinto straniero con gli svizzeri più forti cercando di strapparli
alle altre società facendo così iniziare una sorta d’asta che ha premiato quei
giocatori rossocrociati che nel nostro campionato facevano la differenza,
permettendo alle società più forti economicamente di creare un gap ancora più
grande con le piccole realtà.
Col passare degli anni questa decisione si è rivelata però vincente sul ghiaccio. Dover creare la competitività in campionato con meno
stranieri ha fatto alzare il livello dei giocatori svizzeri diminuendo il gap
tecnico con i giocatori stranieri e soprattutto ha permesso di sfruttare al massimo
le potenzialità dei settori giovanili.
Ma ora cosa succederà con i giovani? L’avvento dei sette
stranieri che ripercussione avrà sui settori giovanili? Questi stranieri
porteranno via il posto ai nostri giovani facendo la differenza oppure come nel
calcio arriveranno ciofeche che avranno il posto in squadra solo perché pagati
profumatamente? Questa decisione è solo il primo passo per portare la legge
Bosman anche qui? Tante domande che in queste ore sta sferzando il mondo dell'hockey.
Non è chiaro perché la lega abbia preso una decisione del
genere, in virtù anche del fatto che negli ultimi anni, con l’innalzamento del
tasso tecnico degli svizzeri, la differenza con gli stranieri è veramente
limitata e di veri fenomeni se ne sono visti pochi.
Come al solito il tempo sarà giudice e ci dirà se
l’introduzione dei sette stranieri sarà una scelta vincente, anche se credo che
tutto questo si ripercuoterà purtroppo sui settori giovanili creando un grande danno a
tutte le società ma soprattutto a quei ragazzi che vogliono giocare a questo
meraviglioso sport, che sembra sempre di più essere per pochi eletti.