È finita male quella che doveva essere una serata di festa. Davanti a 3000 spettatori. Una cifra pazzesca per la Prima Promotion.
Ma alla fine il risultato è giusto, non ci possono essere recriminazioni. È stata una serata no.
Il Bellinzona è stato imbottigliato da una squadra bene organizzata tatticamente, che ha meritatamente intascato tre punti pesantissimi. L’idea del pareggio non è parsa stare bene ai bernesi (scesi in Ticino con questo obiettivo) sin dal calcio d’avvio. Infatti dopo essere andati sotto di una rete (19’ capocciata di Basic) nella ripresa hanno girato la partita a loro favore dando una dimostrazione di energia, vitalità e salute invero sorprendente. !
E dire che nelle ultime quattro partite avevano conquistato solo quattro punti, dando l’idea (sbagliatissima) di non avere più molte corde al loro arco (fanno stato le due sconfitte nei derby con l’YB e il Bienne).
A presentarsi in affanno e con il fiato corto dopo nemmeno un’ora di gioco sono invece stati i granata che nei secondi 45 minuti, dopo le tre sostituzioni (!) operate da mister Aeby alla pausa (fuori Mozzone, Centinaro, peraltro ammoniti, e Peyretti - i loro sostituti Sadrijaj e Hamadi non si sono visti, il solo Correia è entrato in partita) hanno completamente smarrito la loro identità permettendo agli undici di Martin Lengen di comandare il gioco a piacimento (sul loro conto da rilevare anche una traversa e una grande parata di Klein).
Gioco che in effetti è latitante già da un po’ in casa dell’ACB. Non si è vista un’azione degna di tale nome, se non un’incursione in area di Souza nel primo tempo e una maldestra conclusione di Samba nel secondo. Troppo poco! Se poi aggiungiamo la difficoltà dinamica del centrocampo (incapace di sostenere l’attacco e di proteggere la difesa) il quadro è completo. Nelle fila degli ospiti sono emersi il capitano Lüthi e il numero 10 Gomes, in campo granata salviano Basic, che ha dato una mano anche in avanti oltre a risultare il più affidabile dietro (ha risolto più di una situazione critica dentro i 16 metri)!
Insomma una grande delusione per i quasi 3000 del Comunale! La squadra che fino a ieri aveva manifestato uno spirito molto positivo e la mentalità che serve per affrontare la promozione è apparsa appannata, slegata, non ha mostrato grinta. Inoltre dopo l’1-2 a 10’ dalla fine (corner, incornata di Lüthi) non ha avuto il coraggio (meglio detto, la forza) di reagire: brutto segno! Rispetto alle precedenti uscite (prestazioni vibranti, giocate risolutive) si è notata un’involuzione difficile da capire, forse anche da spiegare.
Una buona ragione per chiedere lumi a Jean-Michel Aeby: “Si è sempre delusi quando si perde. Abbiamo fatto un buon primo tempo, ho dovuto effettuare delle sostituzioni perché hanno lavorato tutti febbrilmente. Consideriamo inoltre che con 4 cartellini gialli non è stato facile gestire la partita. È vero che disponiamo di un’ampia rosa però i cambi non hanno fatto la differenza. Loro non erano sotto pressione, hanno preso il gioco in mano e sono andati in gol due volte”.
Una serata storta o c’è dell’altro? “Penso che abbiamo comunque fatto un buon lavoro, è comprensibile che ci sia un forte rammarico per non essere riusciti a portarci per la prima volta in testa alla classifica: ci manca ancora qualcosa, dobbiamo fare di più!”.
Avete perso una battaglia ma non la guerra… :“Beh, non abbiamo perso la guerra però si tratta di una partita che era molto importante: per il morale, la fiducia e anche per dimostrare agli altri che siamo veramente la squadra migliore”.
Un’imprevista, pesante bocciatura. Tanto di cappello al mister che non solo non si è sottratto ai giornalisti (come è in uso spesso quando le cose vanno male) ma anche, e soprattutto, per questa sua analisi di una partita che il Bellinzona non doveva assolutamente perdere. Una sconfitta è sempre un marchio negativo per un allenatore, Jean-Michel Aeby riconosce la bontà del successo del Breitenrain che ha dato l’impressione di giocare divertendosi e in assoluta serenità: “Sono una buona squadra, hanno meritato la vittoria”.
Squadra che vi ha lasciato al palo prendendosi tutti e 6 i punti: “Sì, ce ne hanno tolti 6 e ora ne hanno 5 in più. È chiaro che sono deluso, ma non mi abbatto perché nel calcio va tutto veloce, “en haut comme en bas”. Verificheremo domani (oggi, ndr) che cosa non ha funzionato, sabato andremo a Bavois per vincere: ce n’est jamais trop tard” – conclude Jean-Mich’ cui siamo finalmente riusciti a strappare un sorriso.
Ma alla fine il risultato è giusto, non ci possono essere recriminazioni. È stata una serata no.
Il Bellinzona è stato imbottigliato da una squadra bene organizzata tatticamente, che ha meritatamente intascato tre punti pesantissimi. L’idea del pareggio non è parsa stare bene ai bernesi (scesi in Ticino con questo obiettivo) sin dal calcio d’avvio. Infatti dopo essere andati sotto di una rete (19’ capocciata di Basic) nella ripresa hanno girato la partita a loro favore dando una dimostrazione di energia, vitalità e salute invero sorprendente. !
E dire che nelle ultime quattro partite avevano conquistato solo quattro punti, dando l’idea (sbagliatissima) di non avere più molte corde al loro arco (fanno stato le due sconfitte nei derby con l’YB e il Bienne).
A presentarsi in affanno e con il fiato corto dopo nemmeno un’ora di gioco sono invece stati i granata che nei secondi 45 minuti, dopo le tre sostituzioni (!) operate da mister Aeby alla pausa (fuori Mozzone, Centinaro, peraltro ammoniti, e Peyretti - i loro sostituti Sadrijaj e Hamadi non si sono visti, il solo Correia è entrato in partita) hanno completamente smarrito la loro identità permettendo agli undici di Martin Lengen di comandare il gioco a piacimento (sul loro conto da rilevare anche una traversa e una grande parata di Klein).
Gioco che in effetti è latitante già da un po’ in casa dell’ACB. Non si è vista un’azione degna di tale nome, se non un’incursione in area di Souza nel primo tempo e una maldestra conclusione di Samba nel secondo. Troppo poco! Se poi aggiungiamo la difficoltà dinamica del centrocampo (incapace di sostenere l’attacco e di proteggere la difesa) il quadro è completo. Nelle fila degli ospiti sono emersi il capitano Lüthi e il numero 10 Gomes, in campo granata salviano Basic, che ha dato una mano anche in avanti oltre a risultare il più affidabile dietro (ha risolto più di una situazione critica dentro i 16 metri)!
Insomma una grande delusione per i quasi 3000 del Comunale! La squadra che fino a ieri aveva manifestato uno spirito molto positivo e la mentalità che serve per affrontare la promozione è apparsa appannata, slegata, non ha mostrato grinta. Inoltre dopo l’1-2 a 10’ dalla fine (corner, incornata di Lüthi) non ha avuto il coraggio (meglio detto, la forza) di reagire: brutto segno! Rispetto alle precedenti uscite (prestazioni vibranti, giocate risolutive) si è notata un’involuzione difficile da capire, forse anche da spiegare.
Una buona ragione per chiedere lumi a Jean-Michel Aeby: “Si è sempre delusi quando si perde. Abbiamo fatto un buon primo tempo, ho dovuto effettuare delle sostituzioni perché hanno lavorato tutti febbrilmente. Consideriamo inoltre che con 4 cartellini gialli non è stato facile gestire la partita. È vero che disponiamo di un’ampia rosa però i cambi non hanno fatto la differenza. Loro non erano sotto pressione, hanno preso il gioco in mano e sono andati in gol due volte”.
Una serata storta o c’è dell’altro? “Penso che abbiamo comunque fatto un buon lavoro, è comprensibile che ci sia un forte rammarico per non essere riusciti a portarci per la prima volta in testa alla classifica: ci manca ancora qualcosa, dobbiamo fare di più!”.
Avete perso una battaglia ma non la guerra… :“Beh, non abbiamo perso la guerra però si tratta di una partita che era molto importante: per il morale, la fiducia e anche per dimostrare agli altri che siamo veramente la squadra migliore”.
Un’imprevista, pesante bocciatura. Tanto di cappello al mister che non solo non si è sottratto ai giornalisti (come è in uso spesso quando le cose vanno male) ma anche, e soprattutto, per questa sua analisi di una partita che il Bellinzona non doveva assolutamente perdere. Una sconfitta è sempre un marchio negativo per un allenatore, Jean-Michel Aeby riconosce la bontà del successo del Breitenrain che ha dato l’impressione di giocare divertendosi e in assoluta serenità: “Sono una buona squadra, hanno meritato la vittoria”.
Squadra che vi ha lasciato al palo prendendosi tutti e 6 i punti: “Sì, ce ne hanno tolti 6 e ora ne hanno 5 in più. È chiaro che sono deluso, ma non mi abbatto perché nel calcio va tutto veloce, “en haut comme en bas”. Verificheremo domani (oggi, ndr) che cosa non ha funzionato, sabato andremo a Bavois per vincere: ce n’est jamais trop tard” – conclude Jean-Mich’ cui siamo finalmente riusciti a strappare un sorriso.
(Jean-Michel Aeby, nella foto Zocchetti)