Ieri sera è stato tra i migliori in pista: una bella prestazione condita anche da una rete.
Per Sandro Zangger, quella con il Losanna, è una di quelle partite che non dimenticherà tanto presto.
Anche perché si tratta di una prestazione che lo ripaga del momento difficile vissuto ultimamente.
Riavvolgendo il nastro della sua stagione bisogna partire dall'inizio, quando ad inizio stagione lo staff tecnico del Lugano
gli aveva detto che per lui non c’era posto in prima squadra. Da lì il passaggio ai Rockets.
“Devo ammetterlo ad inizio stagione ci son rimasto parecchio
male quando ho ricevuto questa comunicazione dallo staff bianconero. Mi son più
volte chiesto il motivo, visto che nelle precedenti squadre avevo sempre
giocato titolare e dato il mio contributo. Anche lo scorso anno mi ero trovato
a mio agio nel roster del Lugano. Ho comunque accettato di buon grado di
giocare a Biasca, cercando di portare la
mia esperienza ai giovani, malgrado io non sia un vecchio.
Da allora sono sceso sul ghiaccio con un unico obiettivo: tornare titolare a
Lugano. Non era certo facile mentalmente
giocare in una lega inferiore e mantenermi motivato per sperare di rientrare qui“.
La chiamata ha tardato ad arrivare ma dopo una serie negativa di quattro sconfitte dei bianconeri, è finalmente arrivata.
“Non aspettavo altro che rimettermi a disposizione dello
staff per dimostrare che posso giocarmi un posto in questo
Lugano. Ho finora giocato tutte e tre le
partite da quando sono rientrato e contro la mia ex squadra del Losanna ho
avuto la bella soddisfazione di ritrovare anche la rete. Un gol importante per
la squadra, ma sinceramente anche per me.”
Serge Pelletier ti ha elogiato in tutte le partite disputate
per l’impegno, la grinta e la velocità che hai portato a tutta la squadra.
“Fanno piacere le parole del tecnico ma io faccio
esattamente quello che ho sempre fatto nei miei sette anni di professionismo. Mi
piace portare energia ai compagni e la velocità del gioco mi esalta. Mi lusinga
il fatto che da quando sono tornato non abbiamo più perso. Voglio continuare a
lottare per mantenere il posto nel Lugano e aiutare la squadra a vincere.
Quanto è stata importante questa esperienza ai Rockets?
“Sarei un ipocrita se dicessi che non sia servita. Sono
stato accolto molto bene come in una grande famiglia e mi hanno messo in
condizione di giocare molto. Venivo impiegato dai diciotto a venti minuti a
partita. Questa lunga permanenza sul ghiaccio mi ha permesso di migliorarmi e
acquisire ulteriore esperienza. In fondo ho solo 27 anni e mi sento un giocatore
nel pieno della mia maturità hockeistica. Ciò mi ha reso più forte anche
mentalmente.”
E ora che succederà?
“Difficile dirlo. Sono in scadenza di contratto ma
voglio convincere Hnat Domenichelli e lo staff tecnico che posso essere utile a
questa maglia. Il mio intento è uno solo: rimanere ancora a Lugano. Vedremo come andrà ma
intanto penso soltanto alla prossima partita: voglio continuare a giocare così e ritagliarmi uno spazio importante in una squadra composta da giocatori di grande talento".