Calcio
Una partita del campionato giovanile finisce 40 a 0
È successo in Italia, un risultato che ha scatenato polemiche e discussioni
Pubblicato il 17.04.2022 09:04
di A. L.
In Sardegna, in provincia di Nuoro, negli scorsi giorni, si è giocata una partita. La categoria è quella dei giovanissimi, ragazzi tra i 14 e i 15 anni. Si sono scontrate due squadre: Fanum Orosei-La Caletta. È finita per 40 a 0 per i padroni di casa, queste gare si disputano con tempi che durano 35 minuti.
La partita era decisiva: il Fanum Orosei aveva bisogno di segnare almeno 35 gol, per poter superare la Lupi Goceano di Bono (Sassari), in testa alla classifica. Pari punti: decisiva la differenza reti.
La Caletta ha schierato ragazzini con un'età media più bassa degli avversari e in campo aveva solo 10 giocatori.
Apriti cielo. La notizia è rimbalzata su tutti i media nazionali.
Luigi Secci, ex dirigente della Figc Nuoro, afferma: “Non si può accettare una cosa del genere. Si aprono le scuole di calcio, si organizzano i tornei giovanili per educare i giovani al rispetto. Non per umiliarli”.
Gianni Cadoni, presidente regionale della Figc, spiega: “Dobbiamo stare più attenti ai ragazzini che ai risultati. Le regole vanno rispettate, ma anche trovare delle deroghe. Specie quando si capisce che ci sono situazioni che in qualche modo possono far male a chi pratica questo sport, soprattutto quando si parla di ragazzini”.
Carzedda, presidente de La Caletta, ammette: “Sapevano che sarebbe stato un massacro e i ragazzi erano preparati. Sono scesi comunque in campo con entusiasmo. I calciatori avversari, ogni volta che infilavano una palla in rete, ci chiedevano scusa”.
Farris, presidente della Fanum, sostiene: “Vincere per noi era fondamentale. La competizione è stata serena, leale, corretta, rispettosa dell'avversario e assolutamente regolare. Non ci sono state polemiche, contestazioni o recriminazioni né in campo né fuori”.
Le partite tra ragazzini dovrebbero essere solo divertimento. Tutto cambia, in peggio, quando ci si mettono di mezzo gli adulti. La vittoria è inutile quando sconfigge il buon senso.
Scrive Alessandro Manzoni: “Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto per paura del senso comune”.