CALCIO
"Abbiamo il fuoco sotto i piedi"
Il capitano del Bellinzona Marco Basic parla dell'addio di Aeby e del finale di stagione
Pubblicato il 20.04.2022 13:34
di Enrico Lafranchi
Il giorno dopo c'è voglia di ripartire. L'addio di mister Aeby, che ha colto tutti  un po' di sorpresa, sembra essere stato smaltito. Adesso bisogna pensare al futuro, alle ultime sette partite di campionato, quelle che potrebbero riportare il Bellinzona in Challenge League.
Marco Basic, capitano e uomo di grande esperienza granata, torna dapprima sulle dimissioni del tecnico.
“La partenza di Aeby è stato uno choc per tutti, in particolare per noi giocatori. Eravamo insieme da tanto tempo, Jean-Mich’ ha lavorato molto bene. Mi dispiace che abbia preso questa decisione quando manca sì e no un mese e mezzo alla conclusione della stagione, ma lo capisco. Ovvio che saremmo stati contenti se fosse rimasto con noi”.
Il mister ha esplicitamente dichiarato all’"Ecodellosport" che non andava più d’accordo con Bentancur. Voi giocatori avete avvertito questo suo disagio?
“No, sono cose interne, noi lavoriamo sul campo cercando di dare sempre il massimo. È però vero che ultimamente lo vedevamo abbastanza stressato. Magari ha fatto bene a staccare e a tornare a Ginevra dalla famiglia. Sicuramente sentiva su di sé tanta pressione. Da parte di un po’ tutti: la società, i giocatori, i giornalisti, i tifosi”.
Vedo in lei un sincero rammarico:
“Stiamo parlando di una brava persona, seria, onesta e disponibilissima. E di un tecnico competente, dinamico, pieno di idee. Ci ha sempre trattato con grande professionalità”.
Ritiene che la sconfitta con il Breitenrain sia stata – come si dice in gergo – la goccia che ha fatto traboccare il vaso?
“Sì, possiamo definirla una goccia… Purtroppo siamo incappati in una serataccia, avessimo vinto la situazione sarebbe ben diversa!”.
Lei è andato giù abbastanza duro, ha tirato in ballo l’atteggiamento sbagliato nella seconda parte della partita. La sua critica era indirizzata ad Aeby?
“No, non mi riferivo assolutamente all’allenatore, in campo c’erano i giocatori. Spetta a noi difendere e segnare, il mister ci dà le sue direttive ed è competente per la tattica”. 
A che cosa era dovuto questo suo sfogo?
“Affrontavamo la capolista in casa, a sostenerci c’erano 3000 spettatori e un tifo bellissimo. Il nostro atteggiamento doveva essere diverso. Detto francamente, la responsabilità ce la siamo presa tutti”.
Ora ve la vedrete con il Nyon, qual è il suo primo pensiero?
“Dobbiamo tirarci su le maniche, come già abbiamo fatto a Bavois, dove la squadra ha mostrato tutto un altro volto. Dopo la sconfitta col Breitenrain abbiamo parlato molto anche tra noi giocatori, ci siamo detti che dovevamo tenere duro e non mollare un attimo. A Nyon è stata una bella partita, né facile da giocare perché soffiava un vento fortissimo. Però ci abbiamo messo una grande grinta, ci siamo gettati alla carica e i tre punti sono arrivati”.
Bustamante, con cui vi state allenando in questi giorni, sta portando avanti il lavoro di Aeby?
“Sì, Patricio conosce bene il calcio svizzero, lo rispettiamo come Jean-Michel e qualsiasi altro allenatore. Spetterà a noi giocatori tenere alta la concentrazione sul nostro obiettivo, che è quello di battere il Nyon”.
È convinto che il Bellinzona può ancora dire la sua?
“Adesso il Breitenrain si è portato avanti di 5 punti, peccato perché eravamo riusciti a ridurre il ritardo a 2 prima di quella partitaccia. Ma ce la faremo, siamo tutti fiduciosi: abbiamo il fuoco sotto i piedi e anche piedi buoni!”.
Da capitano, e non solo, l’ex bianconero e biancoceleste è uomo di spogliatoio, in granata si impone per la sua straordinaria personalità e le sue notevoli qualità tecniche. In carriera il suo carisma e la sua grinta hanno fiaccato decine di avversari. Riteniamo che il suo ottimismo sia fondamentale in questa fase cruciale: il campionato sta per terminare ma per il Bellinzona ricomincia da sabato…