CALCIO
Questa vittoria è anche di Renzetti
Vincono i giocatori, la società e anche chi ha costruito in passato questa squadra
Pubblicato il 22.04.2022 07:34
di Silvano Pulga
La vittoria ha molti genitori, come sappiamo, mentre è la sconfitta, di solito, a essere orfana. Il Lugano in finale, però, lo è soprattutto per meriti propri: una volta tanto il "gruppo", sempre tirato in ballo in queste occasioni, è veramente stato il protagonista della serata.
Il Crus, questa volta, è riuscito a far passare il proprio messaggio. La squadra, nonostante l'assenza del capitano Sabbatini per squalifica, ha giocato sin dall'inizio a ritmi elevati, mettendo alle corde l'avversario. La chiave è stata la tenuta mentale, nonostante la posta in gioco, le pressioni dell'ambiente e lo spettro delle ultime due sconfitte. Lo avevamo già scritto: la spogliatoio ha raggiunto la propria maturità, anche se a volte fatica ancora a trovare il giusto equilibrio emotivo su tutti i fronti.
Hanno risposto presente tutti, anche le criticate seconde linee. Emblematica, a nostro parere, in questo senso, la prestazione di Yuri, ultimamente messo da parte, per stessa ammissione del tecnico di Vacallo. Il brasiliano è entrato in campo con lo spirito giusto, mettendo in campo fiato ed esuberanza fisica, in un momento complicato per i suoi. Inoltre, si è presentato sul dischetto per i tiri decisivi. Scelta da uomini, come ha detto Croci Torti in conferenza stampa. 
Non è stato facile: i bianconeri si sono trovati, più volte, a fare i conti con una situazione difficile dal punto di vista psicologico. Raggiunti due volte, allo scadere dei tempi regolamentari e dei supplementari; un gol annullato nel proprio momento migliore che, almeno in un primo momento, sul campo non aveva trovato nell'immediato spiegazioni plausibili; Marić che sbaglia il primo rigore della serie,  col Lucerna che invece segna, trovandosi in vantaggio per la prima volta nel confronto. Diciamolo: mantenere la concentrazione non era facile. Invece squadra e tecnico ci hanno creduto. Bravo il Crus ad assumersi la responsabilità, tra le altre, di rovesciare la gerarchia dei portieri di coppa: Saipi lo ha ripagato con diversi interventi decisivi, tra i quali due rigori respinti. Il tecnico di Vacallo avvera il proprio sogno di entrare al Wankdorf per la finale: saranno in tanti, anche occasionali, a salire sul bus per la capitale, ma fa parte del gioco. In tutto questo, speriamo che la società faccia salire sullo stesso Renzetti: c'era molto di suo nella notte di festa del 21 aprile. Tanti elementi in campo, lo staff, la spina dorsale dell'organizzazione societaria che, come nel 2016, si occuperà di portare oltre Gottardo qualche migliaio di tifosi ticinesi. Anch'essi sono padri putativi di questa vittoria: ieri li abbiamo visti festeggiare, e ci piace dedicare loro, oggi, un pensiero. 
(foto Putzu)