Diceva quel
tale: non smettiamo di giocare perché siamo vecchi, invecchiamo perché abbiamo
smesso di giocare. André “Andy” Schär è magari uno di loro? Tantissimi anni
sono passati da quando insieme ai vari Arno e Marco Rossini, Sandro Maccini, Roberto
Leoni, Guido Rossi e tanta bella gioventù granata aveva vinto l’ambito titolo
nazionale con la squadra degli Allievi Interregionali guidata da un certo Louis
Maurer: eravamo al Wankdorf di Berna correva l’anno 1976… Due anni dopo il Bellinzona
dei “maestri” di Milovan Beljin era promosso, imbattuto, in Lega nazionale A
(vedasi la bontà del vivaio giovanile di quell’epoca). Di anni per fortuna,
facciamo per dire, ne sono trascorsi un po’ meno dal Bellinzona di Peter
Pazmandy che ha pure conquistato la massima divisione, traguardo poi raggiunto in
tempi più recenti (2008) anche da Vladimir Petkovic.
Il ricordo
più caro ad André è però legato al 75° dell’ACB, anno in cui accadde il
“miracolo Beljin” – come lo definì Michele Fazioli nel suo libro “Forza
granata!”: “Eravamo una squadra tutta fatta in casa, l’unico straniero era
Roland Weidle” – ci dice l’ex giocatore: fu qualcosa di incredibile che è
rimasto impresso nei nostri cuori. Non a caso ci rivediamo spesso e volentieri,
è un’occasione per tuffarci nel mare dei ricordi”.
Questo
attaccamento ai colori granata non è per nulla sorprendente. Andy, chiamiamolo
così anche noi, da team manager (con Petkovic e Schällibaum) è diventato (già da
alcuni anni) responsabile dell’area tecnica. Gli abbiamo parlato dopo l’ultimo
allenamento del pomeriggio ritenendo opportuno sentire il suo punto di vista
per capire se ci sono eventualmente dei puntini da mettere sulle “i”.
Schär, si è trattato
di una partenza annunciata o provvidenziale per Aeby?
"Se vogliamo è stata una sorpresa per la gente, ma essendo vicino alla squadra avevo capito che Jean-Michel non si trovava più a suo agio e che era ormai arrivato al limite. Non è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno".
"Se vogliamo è stata una sorpresa per la gente, ma essendo vicino alla squadra avevo capito che Jean-Michel non si trovava più a suo agio e che era ormai arrivato al limite. Non è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno".
Un
cambiamento comunque non indolore, o sbaglio?
"Come capita in queste occasioni e in tutte le squadre ci sarà chi è più dispiaciuto dell’altro, però non mi sembra che la squadra abbia subìto uno choc: tutto sommato ha assorbito abbastanza bene il “colpo”. Lo si vede dal modo in cui si stanno allenando (Bustamante mentre parliamo col DT sta lavorando insistentemente sulle palle ferme, ndr)".
"Come capita in queste occasioni e in tutte le squadre ci sarà chi è più dispiaciuto dell’altro, però non mi sembra che la squadra abbia subìto uno choc: tutto sommato ha assorbito abbastanza bene il “colpo”. Lo si vede dal modo in cui si stanno allenando (Bustamante mentre parliamo col DT sta lavorando insistentemente sulle palle ferme, ndr)".
Dobbiamo
tirare in ballo di bel nuovo la partita con il Breitenrain, d’altra parte è
l’ultima che avete giocato in casa. C’è da prevedere un altro atteggiamento da
parte della squadra?
"Siamo caricati al massimo! La reazione c’è già stata a Bavois, che è un campo notoriamente ostico. Non dimentichiamo che lo Stade Nyonnais la scorsa settimana si è beccato 4 gol. Però è vero che finora è una delle squadre che ci ha messo maggiormente in difficoltà".
"Siamo caricati al massimo! La reazione c’è già stata a Bavois, che è un campo notoriamente ostico. Non dimentichiamo che lo Stade Nyonnais la scorsa settimana si è beccato 4 gol. Però è vero che finora è una delle squadre che ci ha messo maggiormente in difficoltà".
I vodesi
sono una squadra tosta: forti a centrocampo e in attacco, inoltre…
"Sì, dobbiamo evitare di cadere nelle loro provocazioni che è poi quello che è successo all’andata (cartellino rosso anche per Aeby, ndr). È una squadra da prendere comunque con le pinze: è infarcita di giocatori che bene o male hanno già assaporato categorie superiori e sanno cosa ci vuole per vincere partite come questa. Però giochiamo qui, il sostegno del pubblico è importantissimo. Spero ci sia di nuovo una bella affluenza come col Breitenrain, questa volta nessuno tornerà a casa deluso. Ne sono convintissimo!
"Sì, dobbiamo evitare di cadere nelle loro provocazioni che è poi quello che è successo all’andata (cartellino rosso anche per Aeby, ndr). È una squadra da prendere comunque con le pinze: è infarcita di giocatori che bene o male hanno già assaporato categorie superiori e sanno cosa ci vuole per vincere partite come questa. Però giochiamo qui, il sostegno del pubblico è importantissimo. Spero ci sia di nuovo una bella affluenza come col Breitenrain, questa volta nessuno tornerà a casa deluso. Ne sono convintissimo!
Intanto c’è
tantissima curiosità intorno al debutto ufficiale (quello “vero” senza più Aeby)
di Patricio Bustamante anche se per l’argentino si tratterà di una “comparsata”
in attesa di Marco Schällibaum. Ciò che è importante è che In casa ACB il
morale è alto, il buonumore non manca (è un’ottima medicina!) e regna una
grande fiducia: “È giusto che sia così – chiosa Schär – pur avendo perso i due
scontri diretti con la prima in classifica abbiamo sempre dimostrato di essere
consci della nostra forza anche se non sempre l’abbiamo dimostrato”.
La squadra è
in buona salute. Marcherà ancora visita, purtroppo, Sergio Cortelezzi
impossibilitato ad allenarsi. Buone nuove invece per Tommaso Centinaro, che
aveva saltato l’allenamento di martedì in quanto indisposto. Si spera anche nel
recupero di Simone Belometti per il quale farà stato il ricorso inoltrato per
la sua squalifica (ha già scontato due giornate).