CALCIO
"Mi scuso con Schällibaum, sbagliai a cacciarlo..."
Angelo Renzetti parla al telefono con il suo ex allenatore e dieci anni dopo ammette il suo errore
Pubblicato il 23.04.2022 08:56
di L.S.
Spiace per Jean-Michel Aeby, una brava persona, uno che al Bellinzona ci teneva veramente.
Ma il calcio oggi è anche questo, fatto di pressioni, di dirigenti ambiziosi, di giocatori non sempre facili da gestire, di ambienti che vogliono (o devono) vincere.
Abey ha resistito finché ha potuto, poi ha preferito abdicare, lasciare quel Bellinzona che ha guidato fino alla 28. giornata, portandolo al secondo posto.
Non era più sereno, non si sentiva più comodo nel suo ruolo e ha fatto bene a lasciare. Questione di dignità, questione di volersi bene.
Bellinzona non è una piazza facile, ha dirigenti che hanno portato professionalità e fame di successo, gente abituata a lavorare ad alti livelli e che non si accontenta. Com’è giusto che sia.
Fuori Aeby, dentro Schällibaum. Non era facile, in pochi giorni, trovare un sostituto degno, che offriva determinate garanzie.
Bentancur ha preferito uscire dal seminato ticinese, cercare qualcuno “da fuori”, ma che conoscesse molto bene la nostra realtà e il campionato.
E allora ecco che Schällibaum rappresenta il compromesso migliore, almeno sulla carta: i risultati e il suo inserimento ci diranno se sarà effettivamente così.
Ieri sera, intervenuto a Fuorigioco, il nuovo mister del Bellinzona, è sembrato molto carico.
Oggi arriverà nella capitale, pranzerà con la sua nuova squadra e poi si accomoderà in tribuna per assistere alla partita contro il Nyon. In panchina ci sarà Patricio Bustamante, già assistente di Aeby.
Schällibaum ha lasciato buoni ricordi a Bellinzona, per la genuinità del personaggio e per aver dato le dimissioni in un momento difficile. Un gesto, quello di rinunciare a un contratto in essere al mese di novembre, che non tutti fanno. O meglio, quasi nessuno.
Schällibaum ha lasciato buoni ricordi anche a Lugano, in un anno strano, in cui i bianconeri sembravano vicinissimi alla promozione, ma che alla fine diventò un vero e proprio incubo.
Ieri sera Angelo Renzetti, dallo studio di Melide, ha voluto salutare il suo ex tecnico. I due non si vedono e non si parlavano da anni, probabilmente da quel divorzio che a Schällibaum fece molto male.
E il presidente del Lugano, in uno slancio di umanità e profonda sincerità, come ci ha abituato in questi anni, ha colto tutti di sorpresa: “Mi voglio scusare con Marco per averlo licenziato, è stato un grande errore. Ero un presidente alla prime armi ma quella mossa fu decisamente sbagliata. Dopo tanti anni mi sembrava giusto riconoscerlo”.
Schällibaum non poteva credere a ciò che stava sentendo e felice come una Pasqua, ha ringraziato, felice ed emozionato.
L’appuntamento è segnato: i due andranno a prendersi un bel caffè e riparleranno di quell’annata che non forse ha ancora qualche capitolo misterioso. L’impressione è che i due abbiano ancora tante cose da dirsi.
Certo è che per Schällibaum, il giorno del suo ritorno in Ticino, le parole di Renzetti rappresentano un bel balsamo. E anche una piccola grande rivincita.