Calcio
Psg, ricco e senz'anima
I parigini conquistano il decimo titolo, nessuna festa e proteste dei tifosi
Pubblicato il 24.04.2022 08:00
di Angelo Lungo
La vittoria di un Campionato costituisce l'apoteosi. Il sogno che diventa realtà. La speranza che si concretizza. Una stagione calcistica è lunga e può essere imprevedibile. Il successo finale sancisce il premio agognato. I sacrifici sportivi ripagati. Ecco l'urlo della folla. Ecco il canto: Campioni. Canto da gridare per tutta la stagione successiva, per rammentare agli avversari chi si è fregiato del titolo.
Il Psg, nell'ultimo turno pareggiando 1-1 con il Lens, ha conquistato il 10° torneo nazionale, diritto a esibire la stella, eguagliato il record del Saint-Etienne.
Via ai festeggiamenti? Macché!
A Parigi si sono viste scene surrealiste. Tutto è cominciato dopo la clamorosa eliminazione, in coppa, subita dai francesi contro il Real. I tifosi non l'hanno presa bene, da allora la protesta è continua e indefessa. Fischi assordanti che risparmiano solo Mbappé. Ultras che hanno addirittura abbandonato gli spalti prima della fine della partita. Loro che sono irriducibili, loro che portano il vessillifero dei colori da difendere sempre, loro che sono l'avanguardia della passione. La proprietà, a partire dal 2011, ha speso oltre 1 miliardo e 400 milioni. Il miraggio, l'orizzonte che si vorrebbe raggiungere, è: la Champions. Ma nei momenti topici, il crollo è puntuale. Passano gli allenatori, arrivano frotte di giocatori, ma il risultato è sempre lo stesso: sconfitta.
Cosa manca al Psg?
L'anima, il soffio vitale, l'afflato. La squadra che si compone. Lo spirito che rende uniti i singoli.
E poi un progetto tecnico coerente. Le risorse finanziarie sono sprecate.
I parigini non giocano a calcio. Sono una selezione di calciatori. Lo strapotere in campionato non li aiuta.
Ora si parla dell'ennesimo anno zero. Leonardo in discussione. Pochettino vacilla. L'argentino, in verità, aspettava la chiamata del Manchester United. Per la panchina si fanno i nomi di Zidane o Conte.
E c'è il paradosso Mbappé. Il fuoriclasse, com'è noto, ha il contratto in scadenza. È concupito dal Real. La dirigenza araba, per non smentirsi, gli ha sottoposto un nuovo accordo: bonus di quasi 100 milioni alla firma; stipendio sui 50 milioni annui.