CALCIO
Il Bellinzona si aggrappa a Basic
Il difensore, autore di una doppietta con il Nyon, è il vero trascinatore dei granata
Pubblicato il 25.04.2022 08:49
di Enrico Lafranchi
Marko Basic ha guidato la difesa con risolutezza e ha firmato la vittoria con due reti, necessarie per rispedire a casa i romandi con le pive nel sacco. Reti pesantissime, una manna per il Bellinzona in quanto Samba è tuttora fermo a quota 20, Correia (sostituito nel secondo tempo) non segna più dalla gara con il Black Stars (che al Riva IV ha incassato due autogol spianando la vittoria al Chiasso), e Souza ha messo per l’ultima volta la sua firma contro lo Young Fellows (su rigore). Restano Centinaro, non al top della conduzione ma che si è applicato molto e a cui va riconosciuto il merito di avere portato via da Cham 1 punto, e Peyretti che ha perso il fiuto del gol già dopo San Gallo (0-1 col Brühl). Sembra proprio che a prendere in mano il destino del Bellinzona sia Basic che di testa (è la sua specialità) fa passare da qualche settimana brutti momenti ai portieri.
Marko, “eroe” della giornata è un titolo che ti va a pennello:
“Oggi ho avuto un po’ di fortuna. Ho preso il “vizio” di proiettarmi nel gioco aereo sotto porta. Non sempre funziona, ci sono di mezzo i portieri e anche i legni della porta, ora il palo ora la traversa… Oggi è andata bene, sono contento per me ma anche per i ragazzi, la società e i tifosi. Il fatto di essere riusciti a ribaltare la partita sotto una pioggia battente ti dà naturalmente una bella soddisfazione. Sentivamo non tanto la rabbia per la partita che avevamo perso a Nyon dove ci sono stati giocatori espulsi, persino il mister. Eravamo in una giornataccia, praticamente ci siamo fatti i gol da soli, abbiamo perso 4-1 e loro si sono comportati in malo modo con provocazioni varie (esattamente quanto è successo al Comunale: abbiamo notato in campo, dopo lo 0-1, irritanti e fastidiose perdite di tempo) anche sul parcheggio (!). Per questo sono ancora più felice”.
Oggi questi stessi avversari ti hanno messo in croce per un tuo intervento:
“Si è trattato di un contrasto duro come può capitare in partita, mi dispiace per il ragazzo che si sia fatto male (Dugourd), ma non era sicuramente questa la mia intenzione. Si sono molto arrabbiati, ho chiesto scusa sia al giocatore che ai suoi compagni ma dopo una sconfitta è più difficile essere lucidi e accettare le scuse”.
Fantastico il tuo secondo gol, sul primo in mischia come hai fatto a vedere il pallone?
“C’era in effetti una selva di gambe davanti a me, me lo sono trovato bruscamente sul piede, ho reagito veloce e l’ho messa dentro (ride, ndr). Ma la soddisfazione è di essere tornati alla vittoria qui in casa. Non c’era moltissima gente, ma sentivamo gli incitamenti e gli applausi (fragorosi come sempre quelli di Bellinzona boys, inzuppati d’acqua ma presenti con tamburi e l’immancabile bandierona, ndr) del pubblico che si è rivelato per davvero il dodicesimo uomo in campo”.
Partita dai due volti, nel secondo tempo si è visto tutto un altro Bellinzona: che cosa è successo durante la pausa?
“Il mister ci ha parlato in modo chiaro nello spogliatoio. Conosco Schällibaum da quando ero a Lugano, è una persona molto emotiva capace di trasmettere ai giocatori una carica in più. Non vorrei dire che nel primo tempo abbiamo sbagliato atteggiamento, qualche errorino sì l’abbiamo fatto e loro sono stati bravi a sfruttare il nostro disimpegno trovando il gol. Nella ripresa abbiamo cambiato marcia, penso che si sia visto anche un atteggiamento diverso da parte di tutti. Ci sono tanti giocatori giovani, qualcuno sente più di altri la pressione da parte della società, magari anche da se stessi. Però abbiamo dimostrato che siamo una squadra di carattere, queste sono partite che ti fanno crescere come uomo e come giocatore”.
In attesa di sapere come si metterà il girone di promozione, tra Breitenrain e Stade Nyonnais chi preferiresti incontrare?
“Non saprei dire, Il Nyon aveva due o tre assenze importanti, il capitano (Marque) che è il loro giocatore più esperto, l’attaccante capocannoniere (Bunjaku) e il giocatore che si è infortunato oggi (Dugourd). Dimostrano una grande personalità nel gestire il gioco, sono fisicamente forti e hanno quella grinta che serve per vincere le partite. È difficile dire quale delle due ci andrebbe meglio, dobbiamo badare a noi stessi. Se giochiamo le rimanenti partite come nel secondo tempo non avremo problemi con nessuno”.
Marko è sempre il primo a saper leggere, dentro il campo, le difficoltà della partita (vedasi quanto aveva dichiarato dopo quel maledetto mercoledì), a gettarsi alla carica (ha segnato a tre minuti dalla fine!), sarà sicuramente l’ultimo a gettare la spugna. Il suo carisma e la sua grinta fanno di lui anche un uomo-spogliatoio: “I ragazzi sono capaci di qualsiasi impresa”. Sarà anche un buon profeta? Il pubblico lo ha ricoperto di applausi, i ragazzini gli hanno chiesto l’autografo. È diventato anche l’uomo immagine dell’ACB. La sua speranza è che arrivi il giorno in cui si sveglierà e non si accorgerà di avere sognato…