CALCIO
"City-Real bella partita? Sì, ma..."
Sette reti, altrettanti occasioni, tanto gioco offensivo: ma le difese dov'erano?
Pubblicato il 27.04.2022 07:29
di Silvano Pulga
Adesso diremo una cosa che farà arrabbiare qualcuno, come dicono certi politici della vicina Penisola: ieri sera, dopo aver spento la televisione, al termine della semifinale d'andata di Champions League tra Manchester City e Real, eravamo perplessi. Oggi, sui social e sulle prime pagine dei giornali, è tutta una lode a una partita emozionante e spettacolare. Prendiamo atto. Però alziamo il ditino, come faceva nostra figlia da piccola, e ci aggiungiamo, sempre imitandola, un "Sì, però..."
Premessa: da tempo leggiamo le relazioni delle società di marketing, pagate dalle leghe calcio dei singoli Paesi, che martellano sulla necessità di creare situazioni nuove per attirare i giovani che, a quanto sembra, sono meno interessati al calcio di chi li ha preceduti. Se ne è parlato molto anche in Svizzera, e se ne parlerà ancora (e parecchio) tra pochissimo, quando inizierà seriamente il dibattito sulla riforma dei campionati professionistici. Anche noi, che scriviamo di calcio, abbiamo tutto l'interesse a veder girare l'ingranaggio nel miglior modo possibile, naturalmente. E, ci diranno, 7 gol, 27 conclusioni verso la porta avversaria, 1062 passaggi dei quali 926 riusciti sono indice di alta qualità di gioco. Il che significa creare un'attesa spasmodica per la gara di ritorno al Bernabeu: Pep contro Carletto è sempre un bel vedere, oltre alle qualità individuali dei 22 (più le panchine) che giostreranno nel rettangolo di gioco.
E allora, perché fare il bastian contrario? Semplice: perché, al fianco di un risultato roboante, ci sono state le prestazioni delle rispettive retroguardie che non sono state all'altezza della competizione. Ah, ecco! Catenacciaro, italianista! Il calcio cambia, adeguati!
Vero, il calcio cambia. I ritmi, per esempio, in certi campionati, sono aumentati vertiginosamente. E anche ieri sera si è corso tantissimo: e la ricerca delle profondità, le ripartenze con tre e più uomini in linea che si allargano a dettare il passaggio sono state una gioia per gli occhi. E qua, serve un inciso: peccato non averle viste alo stadio, dove si possono apprezzare molto di più. Perché i replay, il divano di casa, i primi piani sono bellissimi. Ma, per un appassionato, la tribuna deve essere la prima opzione, quando possibile: per poter incitare dal vivo i propri beniamini, di sicuro. Ma, soprattutto, per godere di quelle sfumature, di quelle delizie del gioco senza palla che fanno sostanza ma che sovente, sul piccolo schermo, sfuggono.
Tornando al nostro esigente gusto estetico, per soddisfarci ci serve anche vedere difese in grado di neutralizzare in modo efficace queste azioni. Centrali che leggono correttamente le azioni offensive degli avversari, che capiscono con mezzo secondo d'anticipo su quale fascia il pallone verrà smistato sul laterale offensivo, il quale cercherà di arrivare sino a fondo campo, da dove cercherà l'attaccante centrale. Difensori di fascia in grado di chiudere, in modo efficace, sui citati giocatori offensivi, impedendo loro di fare arrivare palloni pericolosi a centro area. Sempre gli stessi centrali di difesa che taglino in modo efficace, anticipando l'attaccante avversario. Poi, intendiamoci: se gli attaccanti saranno così veloci e precisi da impedire a una retroguardia attenta d'intervenire, se il centravanti sarà più rapido dell'avversario diretto, e in grado di deviare la sfera in porta in modo imparabile, ben venga, ovviamente. Ma se si segnano sette gol, se ne sfiorano altrettanti che non vengono trasformati per errori di mira degli attaccanti, secondo noi c'è qualcosa che non va. Il calcio che ci piace non è "Primo: non prenderle", sia chiaro, con tutta la squadra dietro la linea della palla. Però, non è neppure prendere atto che, in fondo, per vincere basta fare un gol in più dell'avversario. La bella partita è fare gol, e anche impedire agli avversari di farne: non è un caso che il risultato statistico perfetto per eccellenza sia il 2-0, con una rete per tempo. Ed era così anche ai tempi di Grillo e Schiaffino. Che, ci raccontava nostro padre, anche se correvano meno di quelli di adesso, erano un gran bel vedere.