Eh sì, bisogna avere qualche annetto sulle spalle per ricordarsi, abbastanza bene, di Stéphane Guez! Erano gli anni del Servette di Peter Pazmandy, un’epoca d’oro già un po’ lontana ma certamente non dimenticata dal tempo. Ci dice Stéphane: “Ho giocato con Philippe Fargeon, Kubi, Angelo Elia. E c’erano Burgener, Geiger, Favre, Barberis, Brigger (che segnava gol in quantità, ndr). Un periodo straordinario con Pazmandy che alle Charmilles vinse tutto”.
Persona cordialissima, Guez non desidera entrare nel merito delle polemiche che sono state montate al Comunale dallo staff dello Stade Nyonnais: “Non ero a Bellinzona, non sono in grado di pronunciarmi, deve rivolgersi a Symonov (il DG con cui avevamo parlato nel bailamme di fine partita sollevato – è da sottolineare – dagli stessi giocatori ed accompagnatori della squadra vodese mentre i granata avevano già riguadagnato il loro spogliatoio, ndr). Chiediamo a questo punto a Guez se è possibile entrare in contatto con il presidente Vartan Sirmakes, ma evidentemente non è il caso (“Non gli piace mettersi in mostra” – accenna a ridere, ndr. Come ben si sa Sirmakes è un pezzo grosso, è pure alla presidenza dello Stade Losanna e padre-padrone di altri club all’estero).
Intanto Symonov ribadisce sul sito “20 Minutes” le sue critiche, cioè che “quanto successo al Comunale è qualcosa di scandaloso”, riferendosi probabilmente – così aveva detto a noi sabato – al direttore di gioco che non aveva sanzionato un giocatore granata con il rosso. Inoltre deplora presunte reazioni razziste da parte del pubblico e invita ASF e il comitato di PL ad aprire un’inchiesta. Secondo un paio di giocatori vodesi spuntano spettatrici e spettatori che dalla tribuna, al rientro negli spogliatoi, si sarebbero trasformati addirittura in scimmie (“J’ai entendu des cris de singe” – ha dichiarato uno di loro precisando “io stesso ho avuto vergogna per loro”).
È stato insomma sollevato un gran baccano, speriamo che a Nyon e dintorni ci si dia una calmata visto che le due squadre dovranno affrontarsi anche nel Playoff: “C’est bête!” – si limita a confidarci l’ex campione svizzero del Servette. A questo punto voltiamo decisamente pagina in quanto a farsi notare (sicuramente non in modo elegante) sono proprio stati i gialloneri che si sono aizzati contro la terna (uno degli assistenti ha invano cercato di calmare gli animi). Parlando di calcio giocato in quel di Nyon Guez ci assicura che “normalmente la licenza non dovrebbe essere un problema” (in un passato non così remoto lo Stade non l’aveva ricevuta, ndr) e che l’ambizione di salire è legittima ma “il Bellinzona ci è chiaramente davanti, penso che quest’anno sarà un’impresa riuscirci, ci riproveremo l’anno prossimo”. E il Breitenrain? “I bernesi non hanno lo stadio, sarà un problema per loro ottenerla”. A proposito di stadio Stéphane si congeda con il ricordo di un Comunale nereggiante di pubblico: “A una partita con il Servette hanno assistito 14 mila spettatori: bei tempi anche per voi ticinesi...".
Persona cordialissima, Guez non desidera entrare nel merito delle polemiche che sono state montate al Comunale dallo staff dello Stade Nyonnais: “Non ero a Bellinzona, non sono in grado di pronunciarmi, deve rivolgersi a Symonov (il DG con cui avevamo parlato nel bailamme di fine partita sollevato – è da sottolineare – dagli stessi giocatori ed accompagnatori della squadra vodese mentre i granata avevano già riguadagnato il loro spogliatoio, ndr). Chiediamo a questo punto a Guez se è possibile entrare in contatto con il presidente Vartan Sirmakes, ma evidentemente non è il caso (“Non gli piace mettersi in mostra” – accenna a ridere, ndr. Come ben si sa Sirmakes è un pezzo grosso, è pure alla presidenza dello Stade Losanna e padre-padrone di altri club all’estero).
Intanto Symonov ribadisce sul sito “20 Minutes” le sue critiche, cioè che “quanto successo al Comunale è qualcosa di scandaloso”, riferendosi probabilmente – così aveva detto a noi sabato – al direttore di gioco che non aveva sanzionato un giocatore granata con il rosso. Inoltre deplora presunte reazioni razziste da parte del pubblico e invita ASF e il comitato di PL ad aprire un’inchiesta. Secondo un paio di giocatori vodesi spuntano spettatrici e spettatori che dalla tribuna, al rientro negli spogliatoi, si sarebbero trasformati addirittura in scimmie (“J’ai entendu des cris de singe” – ha dichiarato uno di loro precisando “io stesso ho avuto vergogna per loro”).
È stato insomma sollevato un gran baccano, speriamo che a Nyon e dintorni ci si dia una calmata visto che le due squadre dovranno affrontarsi anche nel Playoff: “C’est bête!” – si limita a confidarci l’ex campione svizzero del Servette. A questo punto voltiamo decisamente pagina in quanto a farsi notare (sicuramente non in modo elegante) sono proprio stati i gialloneri che si sono aizzati contro la terna (uno degli assistenti ha invano cercato di calmare gli animi). Parlando di calcio giocato in quel di Nyon Guez ci assicura che “normalmente la licenza non dovrebbe essere un problema” (in un passato non così remoto lo Stade non l’aveva ricevuta, ndr) e che l’ambizione di salire è legittima ma “il Bellinzona ci è chiaramente davanti, penso che quest’anno sarà un’impresa riuscirci, ci riproveremo l’anno prossimo”. E il Breitenrain? “I bernesi non hanno lo stadio, sarà un problema per loro ottenerla”. A proposito di stadio Stéphane si congeda con il ricordo di un Comunale nereggiante di pubblico: “A una partita con il Servette hanno assistito 14 mila spettatori: bei tempi anche per voi ticinesi...".
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Intanto, per la cronaca, lo Stade Nyonnais ha sporto denuncia alla Federazione Svizzera di calcio nei confronti del Bellinzona.
Il Club granata ha già risposto alla denuncia con una lunga e dettagliata documentazione, impreziosita da alcuni video in cui si vedono chiaramente le provocazioni da parte dei giocatori romandi e le urla dei tifosi del Bellinzona.
Prove, che secondo il club granata, dovrebbero servire per chiudere una volta per tutte questo spiacevole capitolo.
Intanto, per la cronaca, lo Stade Nyonnais ha sporto denuncia alla Federazione Svizzera di calcio nei confronti del Bellinzona.
Il Club granata ha già risposto alla denuncia con una lunga e dettagliata documentazione, impreziosita da alcuni video in cui si vedono chiaramente le provocazioni da parte dei giocatori romandi e le urla dei tifosi del Bellinzona.
Prove, che secondo il club granata, dovrebbero servire per chiudere una volta per tutte questo spiacevole capitolo.