È
uno dei grandi problemi del calcio italiano: gli stadi. Gli impianti
sono vetusti e soprattutto non sono redditizi. Sono in mano ai
Comuni, che non hanno né volontà né possibilità di investire per
renderli moderni. Dal 1990 ad oggi ne sono stati ristrutturati o
realizzati solo il 12%. I grandi club europei, e non solo, da anni
sono diventati proprietari dei loro campi. In Italia solo la Juve se
lo è costruito da sola.
E
Inter e Milan? Sono alle prese con una pantomima. Frenate dalle
pastoie di una politica miope. Una situazione paradossale, che
conferma l'incapacità di procedere spediti, come esigono i tempi. È
noto che le società hanno presentato un progetto in comune nel 2019.
E da allora si è innescata una spirale kafkiana. Tutto ruota attorno
alle sorti di San Siro.
Andrea
Agnelli non ha dubbi, con stile sabaudo e realistico ha
commentato: “San Siro? Secondo me ha fatto il suo tempo, è
antifunzionale. È stato sacrificato uno stadio come Wembley”. Aggiungendo che il
nuovo impianto ha consentito alla Juve di incrementare i ricavi del
700%.
Alessandro
Antonello, dirigente dell'Inter, è stato chiaro. San Siro
presenta elementi architettonici difficili da sistemare. E i costi
per migliorarlo sarebbero esorbitanti.
Paolo
Scaroni, presidente del Milan, è sulla stessa lunghezza d'onda.
Sostiene che la città di Milano ha bisogno di un nuova struttura. È
una necessità impellente. Ha fatto presente che il Real ha incassi
da stadio per 145 milioni, contro i 34 dei rossoneri.
E
il Comune? Ha appena partorito la geniale idea di nominare un esperto, che dovrà
stilare, nei prossimi cinque mesi, una relazione. E poi si potrebbe
tenere addirittura un referendum. Tutto nella norma: indecisione e
lentezza. Inutile aspettarsi una risposta nel breve periodo.
Ma
tutto cambia e in guisa celere, forse.
Inter
e Milan stanno pensando di abbandonare Milano e costruire la loro
nuova casa in periferia, scegliendo un altro Comune.
E
l'imminente arrivo degli arabi potrebbe portare a una novità ulteriormente clamorosa. Il Diavolo lo stadio se lo farebbe da solo, lasciando i
cuginastri al loro destino, in balia dei misteriosi cinesi.