Calcio
Ancelotti vince perché è felice
L'italiano conquista il titolo con il Real ed entra nella storia
Pubblicato il 01.05.2022 07:57
di Angelo Lungo
Il Real ha conquistato il suo 35° scudetto. E Carlo Ancelotti, tornato a Madrid tra lo scetticismo generale, ha stabilito un record. È il primo allenatore a vincere il campionato nei maggiori tornei europei. Ha trionfato con: Milan; Chelsea; Psg; Bayern; Real.
Sostiene Jorge Valdano che: “Il Real Madrid è magico. Ancelotti vince perché è felice, in questo mondo dove tutti i protagonisti sembrano soffrire come dei disgraziati”.
L'argentino disegna, in maniera icastica, la figura di un uomo che sovrasta la sua professione. Connota l'italiano come una persona equilibrata, che non ha smarrito le sue origini rurali. Semplifica ciò che in apparenza appare complesso. I modi sono rispettosi ed educati. Non si fa travolgere dall'emotività di un mondo che sovente è isterico. Non ha la sicumera di chi si sente il padrone del gioco. È sicuro della sua attitudine, ma non la ostenta. Inganna poiché sembra un indolente. Ma persegue con tenacia un solo obiettivo: la vittoria. Il tecnico è l'autentico personaggio del calcio italiano e non può che esercitare, in questo momento storico, all'estero la sua professione. L'Italia non se lo può permettere.
Perez non ha avuto nessun dubbio a riportarlo in Spagna. Lo ritiene un grandissimo. La sua indiscussa capacità è quella di gestire giocatori e squadra. Certo non è scevro di sagacia tattica, è un fine stratega. Non ha il sacro fuoco di Guardiola o Klopp, ma il campo segnala un sornione che incute timore e riverenza.
È amatissimo dai suoi calciatori, poiché trasmette fiducia e calma. Javi Martinez, un suo ex calciatore, spiega che: “Sa quando è il momento di dirti qualcosa e quando invece deve stare zitto”.
E non è finita. Ancelotti è prossimo alla sua ennesima sfida epica: quella contro il City. Lo aspetta Guardiola. In palio c'è la finale della Champions. L'attuale Real non è di sicuro quello più forte di tutti i tempi. Ma bisogna batterlo. Accetta di subire per lunghi tratti delle partite. E quando si è pervasi dall'illusione di averlo sconfitto, reagisce.
Scrive il poeta Giacomo Leopardi: “La felicità consiste nell'ignoranza del vero”.