Il
Real ha conquistato il suo 35° scudetto. E Carlo Ancelotti, tornato
a Madrid tra lo scetticismo generale, ha stabilito un record. È il
primo allenatore a vincere il campionato nei maggiori
tornei europei. Ha trionfato con: Milan; Chelsea; Psg; Bayern; Real.
Sostiene
Jorge Valdano che: “Il Real Madrid è magico. Ancelotti vince perché
è felice, in questo mondo dove tutti i protagonisti sembrano
soffrire come dei disgraziati”.
L'argentino
disegna, in maniera icastica, la figura di un uomo che sovrasta la
sua professione. Connota l'italiano come una persona equilibrata, che
non ha smarrito le sue origini rurali. Semplifica ciò che in
apparenza appare complesso. I modi sono rispettosi ed educati. Non si
fa travolgere dall'emotività di un mondo che sovente è isterico.
Non ha la sicumera di chi si sente il padrone del gioco. È sicuro
della sua attitudine, ma non la ostenta. Inganna poiché sembra un
indolente. Ma persegue con tenacia un solo obiettivo: la vittoria.
Il tecnico è l'autentico personaggio del calcio italiano e non può
che esercitare, in questo momento storico, all'estero la sua
professione. L'Italia non se lo può permettere.
Perez
non ha avuto nessun dubbio a riportarlo in Spagna. Lo ritiene un
grandissimo. La sua indiscussa capacità è quella di gestire
giocatori e squadra. Certo non è scevro di sagacia tattica, è un
fine stratega. Non ha il sacro fuoco di Guardiola o Klopp, ma il
campo segnala un sornione che incute timore e riverenza.
È
amatissimo dai suoi calciatori, poiché trasmette fiducia e calma.
Javi Martinez, un suo ex calciatore, spiega che: “Sa quando è il
momento di dirti qualcosa e quando invece deve stare zitto”.
E
non è finita. Ancelotti è prossimo alla sua ennesima sfida epica:
quella contro il City. Lo aspetta Guardiola. In palio c'è la finale
della Champions. L'attuale Real non è di sicuro quello più forte di
tutti i tempi. Ma bisogna batterlo. Accetta di subire per lunghi
tratti delle partite. E quando si è pervasi dall'illusione di averlo
sconfitto, reagisce.
Scrive
il poeta Giacomo Leopardi: “La felicità consiste nell'ignoranza del
vero”.