CALCIO
"Ho un DNA da vincente, col Lugano nessun rapporto..."
Antonio Caggiano, presidente del Paradiso, a 360 gradi sulla sua squadra e non solo
Pubblicato il 01.05.2022 08:08
di Enrico Lafranchi
Antonio Caggiano è un fiume in piena. La sua squadra ieri ha rischiato grosso a Linth. Sotto di due reti ha rimontato alla grande dimezzando dapprima lo scarto con Calic (gol di testa al 64’) e pareggiando (2-2) all’83’ su calcio di punizione di Guarino. Un punto conquistato al termine di una gara giocata dagli undici di Cocimano in chiaroscuro.
Il presidente è esplicito:
“Fino al 60’ ho visto in campo un Paradiso irriconoscibile sotto tutti i punti di vista”.
Le sono balenati cattivi pensieri?
“Bella domanda, mi prendo un po’ di tempo per rispondere, ci dormirò sopra”.
È comunque importante che ci sia stata una reazione:
“Una trasformazione drastica, provvidenziale. Nell’ultima mezzora è emerso il carattere caparbio e impetuoso da parte di tutti i ragazzi. Abbiamo girato la partita seppure in 10 contro 11 per l’espulsione di Thomas Cocimano, la svolta è arrivata con l’entrata in campo di Calic in panchina da cinque partite”.
Tutto sommato un pareggio che non è da buttare visto che il Linth 04 aveva già inchiodato sul pari anche Baden e Tuggen. Non sappiamo però che cosa stia meditando Caggiano durante il rientro in Ticino, vedremo di saperne di più nelle prossime ore.
Intanto il suo Paradiso sta sorprendendo tutti, dal pubblico agli addetti ai lavori per il suo straordinario ruolino di marcia nel Gruppo 3 di Prima Lega.
È posizionato da tempo sulla vetta davanti a Baden e Tuggen che in avvio di stagione godevano chiaramente dei favori del pronostico.
L’ultima gara di campionato è in programma proprio all’Esp dove i padroni di casa giocheranno alla morte per qualificarsi direttamente alla poule finale:
“Anche se il nostro vantaggio si è assottigliato (da + 6 a + 4, ndr) non penso che sarà per noi una partita decisiva: la forza della nostra squadra sta proprio nella sua capacità di giocare le partite in cui c’è tanta pressione”.  
La matricola con fama di squadra corsara ha effettuato sino qui un cammino entusiasmante: due sole sconfitte, l’ultima il 16 ottobre a Tuggen, l’altra con il Wettswil-Bonstetten nella prima giornata. Bottino ragguardevole (48 punti), frutto di un’ottima rosa, del lavoro puntiglioso di mister Cocimano e di un affiatamento corale invidiabile. Da parte sua Caggiano, imprenditore di successo, grandissimo lavoratore e appassionato di calcio, garantisce solidità economica e piena efficienza gestionale. La quadratura del cerchio è fatta, parafrasando il titolo del famoso film di Warren Beatty – Il Paradiso non può attendere il salto di categoria…
Presidente, il suo sogno si sta realizzando:
"Assolutamente, le finali sono un obiettivo dichiarato già da un po’ di tempo, prima era un sogno, adesso tocchiamo il dito con il cielo… Però non abbiamo ancora raggiunto niente, non c’è al momento la certezza matematica".
D’accordo, ma le vie della promozione sono come quelle del Signore, infinite:
"Siamo consapevoli di avere una squadra forte per la categoria, abbiamo tutte le carte in regola per giocarcela con le altre finaliste. Saremo sicuramente all’altezza delle otto squadre che si giocheranno la promozione".
I rapporti con il Lugano sono migliorati?
"No, sono anzi peggiorati! Mi ero lamentato del fatto che noi, forti del nostro Settore giovanile, segnaliamo sempre i nostri giovani affinché abbiano l’opportunità di andare a Lugano, purtroppo dall’altra parte questo non avviene. Prima la società aveva una gestione nostrana, tenevamo perlomeno aperto il dialogo, oggi non esiste neppure quello. Non saprei neanche a chi rivolgermi: chi conosce Blaser alle nostre latitudini? Rimpiango l’uscita di scena di Angelo Renzetti, lui delegava Paladino e in qualche modo ci si arrangiava".
Come spiega questo passo indietro?
"I rapporti si sono incrinati perché a gennaio hanno fatto offerte ad alcuni nostri giocatori, vedi Becchio e Russo che tra l’altro non sono di primo pelo. Creare una Under con dei trentenni e soprattutto venirli a prendere a Paradiso dove ci stiamo giocando il campionato è veramente qualcosa di cattivo gusto. Ho fatto due nomi ma ci sono stati altri contatti. Ciò che mi rallegra è che i ragazzi sono rimasti tutti a Paradiso. Significa che c’è in loro un forte attaccamento alla maglia: il nostro è un gruppo fantastico"!
Una situazione anomala?
"Mi dispiace vedere come è messa la loro Under 21. Temo che non ce la farà a salvarsi, sarebbe una pesante perdita per la società".
Per dirla con Mario Monicelli, “Parenti serpenti”?
"Siamo “cugini” non mi faccia parlare male. Dico solo che non è giusto che una squadra che veleggia nell’alta classifica di Super League stia rischiando la retrocessione in Seconda Interregionale della propria Under 21".
Contento di mister Cocimano?
"Sta migliorando ma non siamo ancora al massimo. I risultati arrivano, dobbiamo però ancora trovare il giusto amalgama. Le parlo da tifoso che cambierebbe ogni domenica la formazione…".
Le infrastrutture di Pian Scairolo rispondono alle vostre esigenze, il pubblico alle sue attese?
"Il problema che abbiamo sempre avuto è che aumentando il pubblico le nostre infrastrutture sono quelle che sono. Qui devo però fare un inciso importante per quanto riguarda il Municipio di Paradiso che ha licenziato un messaggio per la realizzazione delle nuove tribune e di un nuovo ristorante. Una volta che il C.C. darà il suo nullaosta ci sarà l’iter per la domanda di costruzione e si potrà partire con i lavori. Le tribune avranno una capienza di 360 posti, vogliamo arrivare a 500 spettatori a partita".
Non ha mai pensato di trasferire armi e bagagli a Cornaredo?
"Me la stanno facendo in tanti questa domanda! È un discorso che escludo per una questione economica, ci costerebbe un occhio della testa".
Davvero non culla il desiderio di fare concorrenza al FC Lugano?
"Non sono presuntuoso, conosco benissimo quali sono i miei limiti. Li sto già superando, però sono gestibili. Naturalmente se dovesse arrivare qualcuno con i miei stessi ideali e qualche milioncino potrei rispondere di sì (ride, ndr)".
Mai dire mai…
"Eh no, già la Promotion League per una realtà come la nostra a ben guardare sarebbe troppo. Non nascondo però le mie ambizioni. La mattina, ogni volta che mi specchio, me ne spunta una nuova: fa parte del DNA di un imprenditore"!
Non sta investendo troppi soldi? Angelo Renzetti ci ha messo milioni nel Lugano:
"Beh, Renzetti è insuperabile. Quello che faccio io con la rete di aziende che ruotano attorno alla mia è già il massimo. Abbiamo diversi sponsor, il Comune ci aiuta, le entrate riescono a fare quadrare i conti fino a un budget di quasi 350 mila franchi. Guai a lamentarci"!
(Foto Putzu)