Non è stato un Lugano irresistibile, quello visto sabato
pomeriggio a Cornaredo: però, si sono visti spunti di crescita rispetto alle
ultime prestazioni. Logico che la squadra e il tecnico si stiano preservando
per l'atto più importante della stagione, al quale la città sta rispondendo
presente (5.000 tagliandi venduti nel primo giorno di prevendita); però, in
campo si è suonata una musica differente. Vero che il GCZ non è il San Gallo di
domenica scorsa: tuttavia, i bianconeri hanno fatto meglio, contro una
compagine che non voleva tornare oltre Gottardo senza punti. L'undici di Croci
Torti, andato sotto nel risultato, ha reagito, ha trovato il pari, ha rischiato
di trovare il gol della vittoria per poi salvarsi negli ultimi minuti, grazie a
Daprelà, che ha posto rimedio a uno svarione di Saipi. Buona la prova dell'ex
Carpi, spesso al posto giusto nel momento giusto, anche senza avere di fianco
Marić, arresosi dopo una mezz'oretta per il riacutizzarsi di un fastidio al
piede che lo sta tormentando da tempo.
Il primo tempo è stato un po' avaro di emozioni (un gol degli
ospiti annullato con intervento del VAR che altri, magari, avrebbero
confermato); però, abbiamo notato che il Lugano, di fronte alla retroguardia
ospite chiusa, ha cercato la soluzione da fuori area in un paio di occasioni,
prima con Lovrić, e poi con Sabbatini (fuori di niente il primo, e
respinta del portiere il secondo). Segnale di fiducia, in un momento dove la
testa è importantissima, in vista dell'appuntamento di Berna. Certo, l'esame di
sabato prossimo con l'YB sarà sicuramente più probante, al di là della
questione legata al terzo posto, che vede i gialloneri in vantaggio, oltre
all'arrivo, a pari punti con i ticinesi, del San Gallo, che ha battuto in
trasferta il Servette.
Ma è stata la ripresa che ha visto i sottocenerini fare tutto
sommato abbastanza bene, e che dà buone sensazioni per il futuro prossimo. Non
era facile, visto che la terna arbitrale, sullo 0-0, ha tolto ai padroni di
casa il gol del vantaggio per un fuorigioco che le immagini televisive non
hanno chiarito del tutto, e considerando che, sul rovesciamento di fronte, le
Cavallette sono andate in gol, in un'azione dove ci sono state anche
responsabilità della retroguardia luganese. E qua è venuta fuori la creatività
di Croci Torti, che ha disposto dietro i suoi a 4, con Lovrić e
Sabbatini davanti alla difesa a ispirare una linea offensiva di tutto rispetto.
L'ingresso di Bottani, che va ovviamente preservato in tutti i modi in questo
momento (e lo ha dimostrato con la sua prestazione odierna) ha dato alla
squadra la fantasia necessaria. E anche Giorgio Contini, ai microfoni della
RSI, a fine gara, ha detto di aver notato il cambio di passo degli avversari,
dopo gli ingressi di Bottani e Amoura, e che, nonostante il vantaggio iniziale,
il pari è stato giusto.
A tale proposito, questo ci ha detto il mister: "Non è la
prima volta che metto giù così la squadra, lo avevo fatto anche col Sion, e
penso sia il modulo del nostro futuro, guardando i giocatori che sono arrivati,
come Aliseda e Haile Selassie, che possono disporsi a sinistra, mentre Amoura
mi ha fatto vedere, per esempio domenica a San Gallo, che sulla destra può fare
benissimo, portando avanti il pallone e cercando la profondità. Dopodiché,
bisogna tenere conto che questi elementi e questo sistema di gioco offensivo
vanno bene quando abbiamo spazi. Dietro è lo stesso modulo del Milan, che ha
due centrali bravi nell'uno contro uno. Noi possiamo giocare così quando non
c'è Marić, che è un giocatore che ci dà
tantissimo sotto l'aspetto della leadership. Senza di lui, però, andiamo in
sofferenza nel gioco aereo, ed è il rovescio della medaglia."
In definitiva, un Lugano che ha mostrato, ancora una volta, di
sapersi adattare, di essere in grado di cambiare pelle se necessario, e che sta
trovando il giusto equilibrio fisico e mentale. Amoura terminerà oggi il Ramadan, e
il controllo di palla che ha mostrato in occasione dell'azione chiusa col tiro
finito sul montante fa pensare che manchi davvero poco a rivederlo in forma. La
sua velocità potrebbe essere importantissima a Berna contro una
squadra, il San Gallo, che tiene normalmente il baricentro alto, anche
subentrando a partita in corso. E anche Celar, in occasione del gol annullato,
ha fatto un grande scatto, ed è stato freddissimo sul portiere in uscita, oltre
a essersi mosso bene nell'area avversaria durante il confronto. Si cresce,
quindi: col lavoro, con l'umiltà, la consapevolezza di avere ancora del tempo
per risistemare i meccanismi. Certo, il San Gallo è forte, e lo ha dimostrato
andando a espugnare Ginevra, e appaiando così i bianconeri in classifica. Ma,
come ha detto il Crus in conferenza stampa, venerdì, non è certo la voglia di
vincere che manca in Ticino. E, probabilmente, anche Zeidler e i suoi avrebbero
preferito trovarsi qualcun altro di fronte, a Berna, tra due
settimane.
(Zan Celar in rovesciata, nella foto Putzu)