Calcio
I leoni di Pioli
Il tecnico sta compiendo l'impresa, la sua carriera è a una svolta
Pubblicato il 02.05.2022 07:41
di Angelo Lungo
Pioli è in trasformazione. È ammaliato dal profumo inebriante della vittoria. All'improvviso un normale può diventare speciale. Tutto pareva fermo e immobile, la sua carriera sembrava non promettergli che panchine medie. Poche speranze di vincere, ambizioni risposte e nessun sussulto. Il Milan lo ha scelto casualmente. I dirigenti rossoneri volevano Spalletti. Ma la vita è fatta di variabili e coincidenze, un caos che sporadicamente trova un ordine.
Ora non è solo un tecnico. È un condottiero che sta portando i suoi giocatori verso il trionfo, l'orizzonte dove si trova lo scudetto sta per essere raggiunto. Sente che sta facendo l'impresa e il suo marchio sarà indelebile.
Suona le corde dell'orgoglio, sprona fino all'inverosimile i suoi calciatori. Li definisce come forti, dei leoni; sono arrabbiati perché sono sottovalutati; lamenta uno scarso credito.
La vittoria contro la Fiorentina l'ha definita liberatoria. Una tensione domata. Ma ha parlato di energie che percepisce nell'aria, quelle che sospingono. La sua è una squadra giovanissima, ma non sta tremendo. È consapevole che non può sbagliare. E sta gestendo le pressioni.
La ricetta è semplice: “Io credo che la nostra sia una catena di montaggio perfetta, che parte dall'alto perché il club ha dato fiducia e sostengono i nostri giocatori, i dirigenti credono nel mio lavoro”.
Eppure Pioli è stato riscoperto. Sacchi, dalle colonne della Gazzetta dello Sport, ha sottolineato il suo ruolo determinate. Tutto suo il merito. Il Milan ha uno stile ben preciso. Ha un gioco moderno, conforme a quello europeo. E l'Inter, la sua contendente, si esprime con un gioco antico. Tipo quello che andava in voga negli anni 60: molto nazionale e poco internazionale.
Pioli sta arrivando, dove molti si fermano. È la volontà di andare oltre: attraverso l'armonia collettiva e lo sforzo individuale. Il Diavolo ci crede sempre: si ferma solo al fischio finale, quando ha dato tutto. Non vuole rimpianti. Quelli li vuole lasciare a Inzaghi e al popolo nerazzurro. Si racconta, poi, che Pioli sia interista dall'età di 10 anni. Ma questa è un'altra storia. E nella vita si cresce, mica si può rimanere dei bambini.