CALCIO
"Il verdetto arriverà dagli uffici di Berna"
Anthony Braizat, tecnico del Nyon, torna (anche) sugli episodi di Bellinzona e lancia il girone finale
Pubblicato il 05.05.2022 08:38
di Enrico Lafranchi
Lo Stade Nyonnais sarà di nuovo di scena in Ticino in questo fine settimana. A Bellinzona non ha lasciato un gran bel ricordo ma parlando con Anthony Braizat ci rendiamo conto che si è fantasticato oltre il lecito, sportivamente parlando, sollevando un castello di illazioni su quanto è successo a partita conclusa. Il mister dei vodesi taglia corto: “Se siamo usciti sconfitti, la colpa è da imputare solo alla mia squadra: abbiamo lasciato lì diverse palle gol, la partita l’avremmo dovuta chiudere già nel primo tempo”.
Al ritorno in campo, nonostante i due gol subìti, il tecnico romando non è d’accordo che i granata abbiano preso in mano la partita: “Che cosa ha fatto più di noi il Bellinzona nel secondo tempo? Abbiamo avuto meno possesso palla, d’accordo, ma non ci è stato per niente superiore, anche se ha trovato due volte la via del gol. Noi ce ne siamo mangiati due per tempo! È comunque chiaro che dovevamo difendere meglio il vantaggio”.
Braizat taglia corto anche per quanto successo al novantesimo minuto: “Non mi occupo di queste cose, da allenatore non intendo giudicare questi fatti”. Intanto le acque si sono calmate, anzi a Nyon stando quello che dichiara il mister è calma piatta: “Affrontiamo il Bellinzona nella quinta e ultima giornata del Playoff. Sarà una partita come le altre, non vedo perché dovrebbe andare diversamente”.
Tanto meglio, lo Stade sarà di scena sabato al Riva IV dove a prescindere dall’ importanza (relativa, ma non si sa mai) della posta in palio, vedremo in campo due squadre che non si tireranno di certo indietro.
Mister, come spiega che in coda al campionato siete scesi al quarto posto?
“A dire il vero siamo anche stati sfortunati: abbiamo avuto diverse assenze per infortunio, a un certo punto l’infermeria era piena”.
Siete in ritardo di 13 punti, rispettivamente di 9, sulle prime due: i giochi per voi sono da ritenere conclusi?
“Quest’anno il nostro obiettivo era chiaramente il primo posto, ma siamo stati costretti a rinunciarci. Ci è sfuggito anche il terzo, ma aspettiamo di vedere che cosa succederà con le licenze…”.
Nutrite ancora delle speranze?
“Il campionato si giocherà secondo me negli uffici bernesi… visto che la licenza in prima istanza è stata rifiutata a tutte e quattro le prime squadre”.
Voi come risolverete il problema?
“A Nyon è tutto ok, infrastrutture, campo da gioco compresi. L’unico problema è che il signor Sirmakes, presidente dello Stade, presiede pure lo Stade Losanna. Il motivo per cui non ci è stata accordata la licenza è per l’appunto dovuto all’incompatibilità di questa sua doppia carica. Stiamo vedendo di trovare una soluzione, normalmente le cose dovrebbero sistemarsi”.
A prescindere, il calendario non vi è favorevole: iniziate con due trasferte e dovrete andare anche a Breitenrain:
“Ritengo che in Promotion League che si giochi in casa o fuori ha un’importanza relativa. Un conto è una partita di Challenge dove si raggiunge un’affluenza 3 o 4 mila persone come a Wintertrhur o ad Aarau, un altro giocare davanti a qualche centinaio di spettatori”.
Sabato ve la vedrete con il Chiasso:
“Sappiamo che a Chiasso c’è un bel campo (…), inoltre affrontiamo una delle migliori squadre di Promotion, reduce da uno strabiliante girone di ritorno. Nella prima giornata avevamo perso male (3-0, doppietta di Correia, ora al Bellinzona e gol di Markos Sifneos pure lui partito per altri lidi, ndr) ma eravamo scesi in Ticino a ranghi rimaneggiati. Abbiamo però finito molto bene l’andata, purtroppo è poi arrivata qualche sconfitta di troppo a cominciare da quelle di Bavois e Bellinzona”.
Ritiene che alcuni arbitraggi, come è stato detto dalle vostre parti, siano stati eccessivamente severi nei vostri confronti?
“Beh, gli arbitri sono anche loro dei semi professionisti, fanno errori come tutti. Ci siamo presi tanti cartellini rossi, dobbiamo imparare a gestire meglio le emozioni”.
Restiamo su questo tema tornando sull’episodio che al Comunale ha visti protagonisti Basic e Dugourt: era un fallo da espulsione secondo lei?
“L’arbitro non ha sortito nemmeno il giallo. Ho una profonda stima di Basic, è un grande professionista. Ma il rosso ci stava tutto, è entrato in scivolata da dietro”.
Dugourd sta riprendendosi?
“Eh no, Dylan si è rotto i legamenti, chissà quando potrà tornare in campo!”
A fine partita si sono accese polemiche imbarazzanti, anzi incresciose:
“I miei giocatori erano ovviamente molto delusi, qualcuno di loro sostiene di avere sentito dei versi di scimmia… Ma questo non mi preoccupa, non sono qui per giudicare, tantomeno a sollevare polemiche. Al caso si rivolga al nostro general manager Symonov (non è più il caso, Symonov è stato chiarissimo su “20 Minutes”, ndr), in ogni modo sono cose che non c’entrano con il calcio giocato”.
Il Bellinzona tornerà a Nyon: sono da prevedere delle schermaglie?
“No, no, assolutamente no, conosco bene alcuni giocatori a cominciare da Peyretti, inoltre ho sempre avuto grande stima dei loro allenatori, prima Aeby e ora Schällibaum (“Schälli” ha iniziato la sua carriera di allenatore proprio sulla panchina dello Stade, ndr). Sarà una bella partita, tra una squadra giovane che non si arrende mai e una che conta nelle sue fila elementi di grande qualità. Per di più ci affrontiamo nella quinta e ultima giornata, il verdetto finale sarà già arrivato, se non dal campo dagli uffici…”.