Calcio
Ancelotti e la fortuna, Guardiola e gli sciamani
I motivi dell'ennesimo fallimento europeo di Psg e City
Pubblicato il 06.05.2022 07:11
di Angelo Lungo
Quella tra gli sceicchi e la Champions si chiama idiosincrasia. Nonostante le ingenti risorse profuse, i notevoli investimenti impiegati, il risultato è sempre lo stesso: la Coppa dalle grandi orecchie non arriva. Il massimo trofeo continentale sembra un miraggio. Psg e City sono accomunati, stesso destino, stesso esito. Il giudizio è unanime: hanno fallito.
Il verdetto del campo è stato spietato, poiché trascurano la storia e non conoscono la forza della tradizione. È acclarato: un club di livello necessita di soldi e tanti. Ma poi in determinati frangenti, serve ben altro. C'è bisogno di volontà e di visione.
Il Psg e il City hanno stili e strategie diverse.
I francesi hanno una rosa pletorica, allenatori che vanno e vengono. Decide, per ora, Leonardo. Sono una selezione, non giocano da squadra, è la singolarità che prevale sull'unità.
Gli inglesi hanno operato altre scelte. Si sono prima affidati e poi consegnati a Guardiola. È lui il vero fuoriclasse. Decide strategie, viene assecondato in ogni scelta. I calciatori sono forti, ma hanno un grande limite: non hanno carattere, necessitano di un guida. Quando non recitano il loro spartito sono spauriti.
Ma per spiegare quello che è avvenuto a Psg e City, forse servono altri argomenti.
Fabio Capello non ha dubbi. A proposito di Ancelotti pensa che: “Ha avuto il colpo di fortuna al momento giusto, la fortuna di Carletto è famosa c'è sempre il colpo d'ala che lo porta a volare”.
Per Guardiola la disamina è più complessa. La Champions non la vincerà più per via degli sciamani. La maledizione pende sul suo capo dal 2018, quando mise alla porta Yaya Touré. L'agente del mediano fu chiaro: “Guardiola ha messo tutta l'Africa contro se stesso. Sono sicuro che molti sciamani non gli permetteranno di vincere la Champions. La vita mostrerà se ho ragione o no”.
E una simile premonizione non è inedita.
Béla Guttmann, considerato il precursore del 4-4-2, allenava il Benfica. Si dimise, dopo aver trionfato in campionato, sostenendo che il club gli aveva fatto delle promesse, e non le aveva mantenuto. Esclamò: “D'ora in poi in avanti il Benfica non vincerà più una coppa internazionale, per almeno 100 anni”.
E così è stato: i portoghesi, da allora, hanno giocato e perso tutte le finali in cui sono stati impegnati.
A proposito di fortuna Niccolò Machiavelli scriveva: “Giudico che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che ce ne lasci governare l'altra metà”.