CALCIO
Capitano e gentleman: Sabbatini ha conquistato Lugano
Il capitano resterà ancora due anni in bianconero: una garanzia per il futuro del club
Pubblicato il 06.05.2022 09:46
di L.S.
Mancava soltanto l’ufficialità, che è arrivata oggi. Jonathan Sabbatini (34 anni) continuerà a militare nel FC Lugano. Un anno con la fascia al braccio e un secondo, sempre che poi non ci si accorgerà che sarà importante averlo in campo, nel settore dello scouting.
L’accordo è stato laborioso, anche perché il capitano non ha mai nascosto di ambire a un contratto biennale e di voler chiudere la carriera a Lugano.
Alla fine, dopo un lungo tira e molla, in cui da tempo mancavano soltanto dei dettagli, l’accordo è stato perfezionato.
Oggi sono tutti contenti: il giocatore, la società e soprattutto il tifoso.
Già, il tifoso, eccitato per la finale che i bianconeri disputeranno tra 9 giorni a Berna, aveva bisogno di una bella notizia come questa, di quelle che rasserenano.
Sabbatini è sinonimo di continuità, di serietà e di intelligenza. Dentro e fuori dal campo.
È uno di quelli che non si sottraggono mai alle proprie responsabilità, che hanno capito come funziona il “business” del calcio e lo vivono appieno, gustandone ogni minuto.
Giocatore duttile e per certi versi universale, bravo a fare tutto senza eccellere in nulla, Sabbatini si è costruito con gli anni, migliorando stagione dopo stagione, partita dopo partita.
Dal punto di vista tattico, tecnico e della personalità. Si è conquistato l’affetto dei tifosi, ma cosa più importante, la stima e il rispetto dei suoi compagni, di chi condivide con lui lo spogliatoio,
In questo senso le parole di Carlos Da Silva, nel comunicato ufficiale del club, incarnano a meraviglia ciò che rappresenta il capitano per questo club: “Sabbatini funge da punto di riferimento per i giovani e per i nuovi giocatori, ai quali trasmette lo spirito della nostra squadra che tanto bene incarna. È il capitano, è un esempio, “vive” e sente il Lugano””.
Basta chiedere ai suoi allenatori cosa pensano di lui per capire l’importanza di questo ragazzo che dieci anni fa è sbarcato a Lugano dalla C1, da Chieti, portandosi dietro un bagaglio di speranza e un’incredibile capacità di adattamento, facendo ricredere anche chi aveva storto il naso per l’ennesimo giocatore arrivato dall’Italia.
Senza voler scadere nel patetico, Sabbatini è veramente diventato uno di noi, uno che ha capito come funziona la vita in Ticino e nel nostro calcio e ha saputo farsi voler bene. Ed è perciò che oggi siamo felici che possa ancora restare qui, a dispensare i suoi insegnamenti e a spiegare a chi indosserà questa maglia in futuro, qual è il segreto per diventare un simbolo e un gentleman, dentro e fuori dal campo.
(Foto Cdt)