Il calcio svizzero freme dalla voglia di rinnovare e
rinnovarsi. Se tutto andrà bene, nel 2023 ci sarà una Super League a 12
squadre, con un format di sviluppo che neanche la Nasa. Qualcosa del tipo le
prime sei che fanno playoff al meglio dei tre incontri, le altre al meglio di
uno, poi si incroceranno come nella Settimana Enigmistica (lunga vita) per
titolo coppe e relegazione. Sarà come stare alle giostre, con lo zucchero
filato, gli autoscontri, il fuciletto che abbatte gli orsetti, i cavallini per
i bimbi e qualche adulto fuori forma incollato allo spaccio delle bibite.
(Lo so io dove voglio andare a parare).
Immutabile invece sembra la formula della Coppa Svizzera -
si terrà domenica prossima la finale e se qualcuno magari non lo sapesse c’è il
Lugano, che se la vedrà col San Gallo. Anche qui occorrerebbe un correttivo
rombante, tipo una finale a tre in un giorno solo. Oh, non è una follia: la
prima edizione del campionato italiano si tenne l’8 maggio del 1898, in
giornata unica con quattro squadre e vinse il Genoa mentre Bava Beccaris
cannoneggiava il popolo in protesta.
Tolto il generale, tutti i generali vanno tolti, l’esempio è
buono. La Coppa Svizzera potrebbe seguire la mescolanza di alto e basso,
tradizione e progresso. Due in finale con il solito procedimento a
eliminazione, la terza promossa all’atto conclusivo con la vittoria in Prima
Lega Promotion (eh, già il nome nobilita). Ci sarebbe lo spazio per allestirla
già adesso, spostando la finale di domenica a fine mese quando il Bellinzona
avrà vinto il campionato e sarà promosso in Challenge.
Quindi, il mattino la semifinale San Gallo – Lugano, in
serata la finale tra la vincente e il Bellinzona in un tripudio di campanili.
Non sarebbe bello?