CALCIO: IL CLUB NON HA ANCORA RISOLTO I PROBLEMI SOCIETARI
È il peggior Basilea degli ultimi anni
Manca una leadership chiara e alcune scelte tecniche dell'allenatore Sforza hanno lasciato perplessi
Pubblicato il 01.02.2021 12:23
di Silvano Pulga
Al termine della sfida del St Jacob-Park, è apparsa evidente la delusione di parecchi giocatori bianconeri, nonché di allenatore e presidente (tra l'altro sentito alla fine dell'incontro dal Direttore Luca Sciarini, nel corso della diretta Facebook a fine gara), per come è finito l'incontro. Fermo restando meriti e colpe della squadra ticinese, peraltro analizzati nel dopo partita, personalmente ci ha parecchio colpito la prestazione della squadra rossoblù che resta, per blasone e per budget, una delle realtà più importanti del calcio elvetico.
Le statistiche sono impietose: si tratta del peggior Basilea degli ultimi anni. Oltre ai risultati, tuttavia, abbiamo visto una squadra lenta, incapace di creare densità nell'area avversaria, andata vicino al gol nella prima frazione solo grazie a un errore della retroguardia ospite e, tra l'altro, con un terzino. Niente a che vedere con ciò che vedevamo negli anni scorsi: vale a dire una squadra in grado di creare gioco, occasioni, con davanti elementi in grado di concretizzarle, coadiuvati da un centrocampo fisico e con qualche elemento dai piedi buoni.
Non solo: la squadra renana aveva, alle spalle, una struttura giovanile di tutto rispetto. L'attuale spina dorsale della Nati ha mosso i suoi primi passi proprio con la maglia della squadra renana la quale, ancora lo scorso anno, è stata comunque in grado, bene o male, di arrivare ai quarti di finale di Europa League. Oggi, al contrario, manca una leadership chiara e alcune scelte tecniche dell'allenatore Sforza hanno lasciato perplessi: è oggettivo che gli ingressi di Pululu e Cabral abbiano spezzato la partita, fermo restando qualche responsabilità da parte della retroguardia sottocenerina. Quindi, buona la scelta dei cambi da parte dell'ex giocatore di Bayer e Inter. 
Le incursioni del primo, soprattutto, hanno creato un'apprensione tale ai difensori del Lugano da impedire loro di affrontare l'avversario entrato in area, rapido ed efficace e arrestabile, probabilmente, solo con un intervento falloso. A questo punto, dopo i doverosi complimenti per aver indovinato i cambi, è sorta spontanea una domanda: perché non farli giocare da subito, al posto di un ormai stanco van Wolfswinkel, ombra del giocatore che aveva fatto così bene appena arrivato sulle rive del Reno, e di uno Zhegrova come minimo interlocutorio? 
La società rossoblù, oggi, non ha probabilmente ancora risolto del tutto i problemi societari che l'attanagliano da tempo. Il calo di peso politico si è visto di recente, con l'attacco pesante da parte di Markus Babbel, ex tecnico del Lucerna il quale, dalle colonne del Blick, non ha usato mezzi termini, individuando la causa degli scarsi risultati dei renani nella mancanza di leader in campo.  Logica e immediata la reazione da parte di Frei che è, con Stocker, uno dei giocatori più importanti del gruppo. Però, l'attacco è stato pesante.
Inoltre, è un dato di fatto che ieri, sul campo, sia apparsa una squadra in grave difficoltà nell'interpretare la gara, contro un Lugano molto più squadra, con una mentalità e un'idea molto più chiara di dove andare e cosa fare. A nostro parere, per il Basilea è allarme rosso: se non ci sarà, nei prossimi mesi, un deciso cambio di passo, che permetta al club di tornare a dettare legge a livello, soprattutto, di scouting, con tutto ciò che ne consegue, questo club rischia di subire il dominio dello Young Boys per parecchio tempo. Senza contare che, in Svizzera, si fa presto a cadere nel baratro: a Zurigo, sponda GCZ, e sede della redazione del Blick, ne sanno qualcosa. A questo punto, serve rimboccarsi le maniche. E alla svelta.