CALCIO
"Qua la mano Paradiso"
Ludovico Moresi, tecnico del Team Ticino, spera (anche) in un aiuto della squadra di Caggiano
Pubblicato il 11.05.2022 04:15
di Enrico Lafranchi
Ed ecco che Ludovico Moresi risponde ad Antonio Caggiano! Ricorderete che il presidente del Paradiso aveva messo il naso nella Under 21 del Team Ticino che Moresi e il suo staff (Dario Rota, Matteo Montorfano) stanno tentando di togliere dalle acque limacciose della classifica. Ludovico è pronto a scommettere che i suoi ragazzi raggiungeranno la salvezza: sono a meno 1 dal Gossau e a meno 2 dal Thalwil. Dunque i giochi rimangono aperti anche per quanto riguarda la zona pericolante della classifica, tanto più che la squadra andrà a giocare sul campo dell’ultima della classe (il Balzers) mentre le due sangallesi per salvarsi dovranno fare i conti con il Paradiso.
Caggiano, dispiaciuto nel vedere i giovani del Team Ticino così malconci, non ha fatto i conti con il Diavolo. Il suo Paradiso ha perso al Pian Scairolo dall’Eschen/Mauren (1-2) ed ora ha soltanto un punto in più del Baden, autore di una rimonta straordinaria. Nelle ultime tre gare gli argoviesi hanno fatto l’en plein (9 punti) a suon di reti (ben 10) mentre i luganesi ne hanno incamerato a stento 2 segnando la metà. Ma veniamo alla U21 che sabato a Uzwil non è purtroppo riuscita a tenere la partita sul 2-2 (doppietta di Alessandro Casciato nello spazio di 2 minuti), risultato che aveva brillantemente acquisito nel primo tempo.
Peccato, un punto buttato alle ortiche:
“C’è in effetti del rammarico perché pareggiando saremmo passati sopra la linea. Loro si sono tolti lo sfizio di segnare un eurogol al novantesimo con un tiro da 30 metri: il pallone si né insaccato sotto l’incrocio dei pali. Il classico gol della domenica!”.
Ad arrancare siete ora in tre:
“Gossau e Thalwil sono avversari alla nostra portata. L’Uzwil invece è una squadra tosta, molto bene strutturata: si è portata a quota 29 (8 punti in più del Team, ndr), è poco probabile che possa essere di nuovo coinvolta nella lotta”.
Sabato ricevete a Cornaredo il Baden…
“A dire la verità non siamo fortunati perché gli argoviesi stanno andando a gonfie vele, al contrario di qualche mese fa dove avevano fatto registrare diversi passaggi a vuoto (4 sconfitte di fila, ndr). Dobbiamo tenere presente che siamo due realtà completamente diverse, loro sono quasi tutti professionisti, sarà durissima”.
… mentre il Paradiso avrà a che fare con il Thalwil e subito dopo con il Gossau. I “cugini” vi daranno sicuramente una mano:
“Sarei il primo a rallegrarmi se riuscissimo dapprima a fare noi un favore a Caggiano. Magari il Paradiso ce lo ricambierà! Esterno questo mio pensiero sperando che ci aiuti a creare anche un buon clima tra le due squadre. Premetto che a livello di staff non c’è nessun problema da parte nostra, anzi siamo amici di giocatori e dello stesso presidente”.
Caggiano si è però lamentato che non c’è nessun contatto tra le due società:
“Il Lugano sta ricostruendo, non penso che sia una cosa voluta. È un momento così, è cambiata la proprietà, ci sono altre priorità”.
Come vede un’eventuale promozione del Paradiso?
“È una domanda un po’ difficile… Da una parte sarebbe bello avere una squadra ticinese in più in Prima Lega Promotion, dall’altra se andiamo a guardare in ottica giovanile non porterebbe un grosso vantaggio perché ci sono già Chiasso e Bellinzona. Non credo che il bacino ticinese possa sostenere tre squadre in PLP con dei giovani. Fatichiamo già noi con la Under 21, la piazza secondo me è già coperta”.
Caggiano lascia piena libertà ai suoi talenti di prendere il bus per Cornaredo e sostiene che voi non siete così elastici:
“Penso che negli anni di scambi di giocatori ce ne siano stati diversi. È vero che i ragazzi della U21 dell’anno scorso si sono accasati tutti tra Chiasso e Bellinzona, ma non è colpa nostra. Quando sono arrivati i brasiliani era il caos totale a Lugano, i giocatori della U21 che avevano vinto il campionato sono andati via tutti. Non c’era niente di premeditato contro il Paradiso!”.
Che cosa non ha funzionato a dovere da voi?
“Parliamoci chiaramente. A luglio è stata distrutta una squadra, abbiamo fatto un girone d’andata disastroso: agli allenamenti partecipavano 7-8-10 giocatori al massimo, quelli rimasti. Abbiamo potuto iniziare a fare un buon lavoro solo quest’anno, i risultati sono lì da vedere”.
Risultati che vi hanno permesso di recuperare terreno:
“Al termine del girone d’andata avevamo totalizzato la miseria di 7 punti, eravamo in ritardo di 10 sulle penultime… La società ha fatto degli sforzi enormi, ovvio che non potevamo pretendere di vincere tutte le partite. Anche le altre squadre non sono state a guardare, si sono date molto da fare durante la sosta”.
Ce la farete a brindare alla salvezza?
“Un campionato di Prima Lega con i giovani è veramente difficile. Ce la metteremo tutta, vendicheremo la pelle sino all’ultima partita (contro il Wettswil-Bonstetten a Cornaredo, ndr). Il nostro ottimismo è incrollabile!”.
La retrocessione sarebbe qualcosa di molto negativo per il FC Lugano?
“Parlando da formatore ritengo che una retrocessione potrebbe rappresentare la perdita di un anno sulla tabella di marcia. Non sarebbe comunque da prendere come un dramma sportivo. È questione di dare stabilità a una struttura ed è quello che sta facendo la nuova proprietà. Se ci sono programmi a medio-lungo termine non deve spaventare, non dimentichiamo che la Under 21 è stata per anni in Seconda Interregionale senza mai riuscire a salire. L’anno scorso c’è stato un mezzo miracolo, c’era di mezzo il Covid ed è subentrata anche un po’ di fortuna. Adesso la nostra “vittoria” è di trovare una stabilità di lavoro. Con l’arrivo di Roman Hangarter (direttore tecnico, ndr) siamo già a buon punto”.
Il suo rapporto con Mattia Croci Torti?
“Siamo colleghi oltre che amici. Ci sentiamo due volte al giorno, la nostra collaborazione è totale”.
Nikolas Muci vi ha risolto la partita con il Gossau (1-0). È importante metterlo a disposizione della Under in questo infuocato finale di campionato, vero?
“Muci nel girone di ritorno ci ha effettivamente dato una grossa mano, è però chiaro che ci sono delle dinamiche che vanno rispettate. È una situazione abbastanza difficile anche per la prima squadra. Comunque la collaborazione funziona bene, stiamo facendo il massimo per quello che sono le reali possibilità”.
Da ex giocatore bianconero che cosa pensa del Lugano che disputa un ottimo campionato e sta arrivando al Wankdorf?
“Beh, c’è da essere contenti perché quando subentra una nuova proprietà e trova una squadra che funziona bene e fa risultati è un punto di partenza incoraggiante e promettente. Bisogna fare i complimenti alla squadra, allo staff e ai nuovi dirigenti che hanno saputo accomodare intelligentemente la situazione precedente. È stato un bene perché se avessero stravolto tutto probabilmente ci sarebbe stato il rischio di fare fatica a salvarsi. I risultati di oggi sono sicuramente un traino per il futuro”.
Se l’immaginava un Croci Torti così in palla?
“Ammetto che ero molto fiducioso perché Mattia conosce perfettamente l’ambiente e in passato ha ricoperto altri ruoli, tra l’altro è stato allenatore e vice. Non si poteva fare una scelta migliore”.
Lugano-San Gallo: un pronostico da non bianconero?
“Preferirei non farne di pronostici per il semplice fatto che sono troppo innamorato del Lugano. Inoltre porterebbe sfiga ai bianconeri, l’unica cosa che mi va di dire è che sarà una finale di Coppa difficilissima…”.