Cosa rimane della partita giocata a Lancy, mercoledì sera?
Rammarico (subire il pareggio all'ultimo minuto fa sempre male, anche se i
Grénats, pochi istanti prima, si erano mangiati abbastanza clamorosamente il
gol del pareggio), consapevolezza di aver offerto una buona prestazione,
nonostante le tante assenze per infortuni e squalifiche, anche se sul piatto va
messa la prova piuttosto opaca degli avversari i quali, soprattutto nella prima
frazione, hanno esibito ritmi da torneo balneare.
Legittima, comunque, la soddisfazione del Crus: le seconde linee
hanno offerto la prova richiesta, perlomeno a livello di voglia anche se non
tutti hanno, giocoforza, il ritmo partita. Però sicuramente, non si è vista una
partita parente di quella di Losanna, come magari qualcuno temeva. Vero che ci
hanno messo del loro gli avversari, come scrivevamo sopra. Ma che fosse un
altro Lugano, come atteggiamento mentale, è apparso evidente. Giusto, quindi,
che lo staff tecnico sorrida: il messaggio sta passando in modo corretto, con
la squadra che sta arrivando a Berna nel migliore dei modi. Non sappiamo,
ovviamente, se basterà: ma i sorrisi sul volto di tanti protagonisti ci dicono
che la tabella di marcia sta venendo rispettata. Poi, se gli altri saranno più
bravi, applausi e complimenti, ovviamente.
Peccato per com'è finita: vincere avrebbe consentito di mantenere
il fiato sul collo dello Young Boys al quale ormai, vista la differenza reti,
basterà fare solo un punto in due partite per guadagnarsi l'Europa. Però ci si
potrà accontentare di scendere in campo, domenica, precedendo in classifica il
San Gallo che, neppure due settimane fa, era arrivato addosso ai sottocenerini.
All'atto pratico non conterà nulla, ma sarà comunque una piccola spinta
psicologica. Il dato di fatto è, infatti, che i biancoverdi, opposti a due
squadre che li precedevano in classifica, sono caduti, incassando tra l'altro 6
gol in due gare, e mettendone a segno solo 2. Bisognerà capire se questo sia
dipeso dalla testa già sulla partita di domenica, da stanchezza, o altro. Però,
sicuramente, sono cose che qualche sicurezza te la tolgono: pensiamo a come
stavano, invece, le cose dieci giorni fa, sotto quest'aspetto. Domenica sarà,
anche e soprattutto, una sfida di nervi. Se è vero che, nello scontro diretto,
gli uomini di Zeidler sono usciti vincitori, queste ultime due giornate ci
hanno fatto vedere un Lugano in crescita e un San Gallo in flessione. Poi,
naturalmente, partite come quelle di domenica sfuggono a ogni pronostico, e il
fischio d'inizio cancella tutto quanto. Però (e chi ha giocato a calcio lo sa),
sulla base di come vanno le cose, vengono fuori paure, dubbi e angosce che
pensavi di aver lasciato nello spogliatoio. E viceversa, naturalmente. Poi ci
sono quelli forti dentro i quali, al di là di tutto, anche davanti alle
circostanze avverse, si portano dentro sicurezze interiori loro che vanno oltre
le ciò che accade nel tempo e del luogo. Noi, per esempio, diciamo che un
giocatore, a Lugano, che in questo momento ha dentro tutto questo, è Lovrić, che anche ieri è andato a
cercare il gol esibendo, appunto, quella sicurezza sui propri mezzi tecnici che
lo rende, in questo momento, il giocatore in più della formazione ticinese. Ma
a noi è piaciuto parecchio anche Belhadj il quale, oltre al gesto tecnico della
rovesciata che si è stampata sulla parte inferiore dell'asta, nella prima
frazione, ha fatto vedere qualità e quantità. Sulla prestazione di Osigwe,
bisogna dire che non è stato troppo impegnato, ed è stato battuto su due
rigori, peraltro calciati molto bene. Certo, una sua uscita a vuoto, nella
quale ha mancato del tutto la presa, ci ha fatto sobbalzare: ma, del resto, era
accaduto anche a Saipi sabato sera, in occasione del gol di Camara. Comunque
vada a finire, quindi, servirà fiducia, da parte di tutti. Ha detto bene il
Crus, a fine partita: da settembre a oggi il gruppo ha fatto un percorso
nel quale ha dimostrato di potersela giocare con tutti, senza mollare mai, e
cercando il risultato e il gioco. A oggi, questo significa 51 punti in
graduatoria e la finale di Coppa svizzera a fine settimana, ottenuto attraverso
un percorso dove non sono mancati avversari di spessore. Alla fine si tirerà la
riga, come diceva Renzetti: però, che sinora si sia visto tanto, e di buona
qualità, è un dato di fatto.
(foto Cdt)