CALCIO
La vera Coppa
Il grande giorno si avvicina e la magìa della finale si ripropone. Già, ma quale finale?
Pubblicato il 14.05.2022 08:52
di Giorgio Genetelli
Intanto che lo Ziogino finisce il salame di là, con la Ziaanda apolide, noi due abbiamo il tempo per simulare la partita contro il muro del cesso, tra i ciottoli appuntiti della carraia e le possibili intemperanze dell’Ugopedrani con la fionda. C’è quell’idea forte dell’estate, con la chiusura della scuola all’orizzonte e la libertà sconfinata dei torrenti e dei boschi.
La finale di Coppa è il grande appuntamento, anche se solo alla tele perché andarci di persona è ancora e solo un sogno d’infanzia. Di andarci come calciatori in campo, mica sulle gradinate a fare tifo. Ci sarà tempo per la gloria, ora ci attende il divano sotto la pendola, dal quale guardare i colori catodici dell’evento dell’anno. Ancora un tiro a mascelle serrate contro il muro del cesso e l’ora è giunta, e l’Ugopedrani e i dispetti non si sono visti, buon segno. Lo Ziogino ha tenuto da parte un paio di fette, da mangiare nei minuti dell’inno, una specie di eucaristia norcina.
Il fischio d’inizio trapana il vetro del Gründig e ci fa fare un giro di sangue. Il divano ci contiene a fatica, è uno raccattato alla discarica, okay, ma la misura è perfetta. Lo Ziogino a sinistra, in posizione comoda per alzarsi senza calpestare nessuno – lui è sempre un po’ inquieto e la Ziaanda non è che lo lasci proprio in pace -, il Dani in mezzo, io a destra, sotto la finestra spalancata dalla quale entra il frinire delle cicale e i passi di chi non è interessato alla partita o non ha la tele o altre cose.
Poi, io non so davvero se il risultato mi interessi: ci sono cose magnifiche e spaventose, tiri da migliaia di chilometri di distanza o tuffi nei baratri dell’area, dove i piedi aguzzi scarnificano stinchi e tempie. In campo corrono così tanto che ho paura che qualcuno cada fuori dal televisore. In certi momenti danno di quelle pedate al pallone che sembrano avere l’idea di volerlo rompere.
Falo corner punigon torleri pasala upaarelvezion centralf bech scarpuscion
La Ziaanda borbotta cose come feicito o blagoi, più spesso qualche Ginofascià o Ginofalà.
Adesso però smetto di raccontarvi, la partita ci risucchia e dobbiamo sostenere la squadra dal divano, che senza di noi rischia di non farcela nemmeno a stare nell’inquadratura.
Forza Liverpool.