Abbiamo chiesto a sei tifosi VIP di parlarci del loro
amore per il FC Lugano e della finalissima di oggi a Berna contro il San Gallo.
Ecco le sette domande che gli abbiamo posto:
1. Come sei
diventato tifoso del Lugano?
2. Prima
partita vista? Cosa ti ricordi? Chi ti ha portato allo stadio?
3. Idolo
del Lugano da bambino
4. Già
visto altre finali di Coppa dallo stadio e cosa ti ricordi?
5. Giocatore
preferito della rosa attuale
6. Un
pensiero sul mister Croci-Torti
7. Pronostico
per la finale Lugano-San Gallo
Erasmo Pelli:
1) Già mio
papà era un grande tifoso del Lugano e mi portava da piccolo a Cornaredo, quando
avevo 7/8 anni. Ho cominciato lì, agli inizi degli anni ‘50.
2) La prima partita che ricordo
bene è stata Italia-Belgio, mondiali del 1954 giocata a Cornaredo. Gli
spettatori avevano invaso anche la pista di atletica e penso che sia stata la
partita con più spettatori a Lugano. Mi aveva portato, naturalmente, mio
padre.
3) Da bambino Sormani,un luganese
grande goleador, più tardi sicuramente Luttrop e poi Galvao!
4) Non ho visto la vittoria del
‘68 perché mio padre era morto qualche giorno prima. Ricordo invece benissimo
le finali del 92 e 93 e soprattutto il ritorno a Lugano che fu indimenticabile.
Tantissima gente in stazione e per le strade e ho ancora benissimo in mente il
ricevimento in Municipio e la Coppa esposta al balcone in una piazza gremita.
5) Sicuramente Bottani,ma mi
piacciono anche Maric e Lovric, che con la firma all’Udinese, potrà avere un
ottimo avvenire!
6) È andato oltre le previsioni, ha sfruttato bene gli
uomini a sua disposizione e ha ottenuto ottimi risultati. Da confermare in
pieno!
7) La vinceremo 2 a 1!
Beat Augsburger:
1)
Nel lontano 1967
(avevo 7 anni) ero in vacanza a Lugano coi miei genitori. Mio papa mi ha mostrato
lo stadio e abbiamo visto da lontano qualche giocatore del FC Lugano, poi nella
primavera del 1968 (esattamente il 24 marzo) ho ascoltato insieme a mio papa
alla radio la diretta di una partita Lugano – Lucerna vinta 6 -1 dai bianconeri
e non ho potuto fare altroa che diventare tifoso del Lugano.
2)
Passò un po’ di tempo
prima di poter vedere una partita allo stadio. Non mi ricordo bene, ma credo
sia stata una partita che il Lugano giocò al Letzigrund. Doveva essere il 1974
0 1975. Ci andai con dei compagni di scuola.
3)
Il mio idolo fu soprattutto
Mario Prosperi, ma anche Otto Luttrop e Vincenzo Brenna sono giocatori che mi
piacevano tanto e sono sempre nel mio cuore.
4)
La finale di coppa del
1968 la ascoltai per radio: mi ricordo soltanto la grande gioia per la vittoria.
Quelle del 1992 e 1993 le ho vissute invece allo stadio. Ricordo del 1992 il
bel gol di Andreoli e l’amara rimonta del Lucerna con Knup. Bellissimi invece i
ricordi della grande festa del 1993 per la vittoria contro il blasonato Grasshoppers.
Rimasi colpito dalla grande partita di Nestor Subiat.
5)
Della rosa attuale mi
piace soprattutto Mattia Bottani, ma anche Maric, Sabbatini e Lovric, che
formano l’ossatura della squadra.
6)
Mister Croci-Torti mi
piace molto, soprattutto la sua grinta e la sua capacità di motivare la squadra.
Dimostra sempre chiarezza nelle analisi delle partite e lucidità e coraggio
nelle sue decisioni.
7)
Per scaramanzia non
faccio volentieri ma questa volta dico 2-1 per noi dopo i supplementari.
Cio Monti:
1)
Da ragazzo ho iniziato
a giocare nel FC Rapid e subito mi sono innamorato dei colori bianconeri. È
stato un amore a prima vista. Giocando a Cornaredo vedevo spesso i giocatori e
guardavo gli allenamenti.
2)
Onestamente non mi
ricordo la prima partita del Lugano, ma sono sicuro che ero andato allo stadio
in bicicletta o in motorino. Avevo attorno ai 12-14 anni e vedere quei colori
mi trasmetteva sempre grande emozione.
3)
Senza dubbio Otto
Luttrop e poi successivamente Galvao. Del primo mi piacevano la sua prestanza
fisica e la sua personalità: quando tirava le punizioni gli avversari non
stavano volentieri in barriera. Il brasiliano era un giocatore di grande
classe, quando usciva dalla difesa palla al piede era l’eleganza fatta persona.
Un vero trascinatore.
4)
Ero già presente nel
1968 quando vincemmo contro il Winterthur. Ricordo che andammo in treno ma al
ritorno, avevo 17 anni, non andai in piazza a festeggiare. Me ne tornai a casa.
Ovviamente ho visto anche le finali del 92 e del 93: la prima fu una delusione
cocente, eravamo convinti di vincerla. La seconda volta vincemmo anche con l’Under
21 la partita che si giocò prima della finalissima. Fu una giornata memorabile,
anche perché in quella squadra c’erano tanti giovani luganesi.
5)
Senza dubbio Bottani e
Maric. Il primo vale sempre il prezzo del biglietto, ritengo che sia il
giocatore con maggior fantasia in Svizzera. Meriterebbe anche la nazionale. Il
difensore, facendo le dovute proporzioni, è il nostro Galvao, un uomo
imprescindibile per questa squadra.
6)
Croci-Torti è anche un
amico e ritengo che abbia fatto un ottimo lavoro. Consideriamo che per lui è la
prima panchina e se da una parte è stato facilitato dal fatto di aver preso un
gruppo già amalgamato, nel girone di ritorno ha pagato un po’ la rosa
ristretta. I 30 punti ottenuti nel girone di andata restano comunque un mezzo
miracolo.
7)
Se saremo al completo,
la vinceremo: penso 2-1. Senza Maric e Bottani sarebbe durissima, anche perché
il San Gallo è un’ottima squadra con un bravissimo mister in panchina.
Francesco
Visani:
1)
Ho iniziato a giocare nel settore giovanile del FC Lugano nel
1962, a quei tempi si poteva iniziare solo negli allievi C e quindi a 12 anni e
inoltre mio zio Nando Albizzati è stato uno dei giocatori artefici della
vittoria nel campionato 1948/1949, per cui è stato per me facile e piacevole
diventare subito tifoso di questo club, dal quale non mi sono più distaccato rivestendo anche ruoli
societari (membro di comitato, presidente del settore giovanile e presidente
del Club sostenitori).
2)
Onestamente non mi ricordo più di quale partita si trattasse
e di quando si svolse, ma eravamo certamente un gruppo di amici della squadra
giovanile del Lugano.
3)
Visto il periodo in cui sono cresciuto “calcisticamente”,
l’idolo è stato certamente Otto Luttrop, ma il cuore non può permettermi di
dimenticare Mario Prosperi (anch’io giocavo, ma molto male, in quel ruolo).
4)
Dal 1968 e quindi iniziando con Lugano-Winterthur, le ho
viste tutte e quattro e quindi i ricordi sono alternativamente la gioia e la
delusione, ma l’orgoglio c’è stato in tutte e poi la festa per le due vittorie
mi piacerebbe ci fosse anche quest’anno.
5)
Nella rosa attuale il preferito è certamente Mattia Bottani,
ma come faccio a dimenticare Mijat Maric, entrambi giocatori del settore
giovanile quando ne ero presidente? Li ho conosciuti ed apprezzati da ragazzi
quali ottimi giocatori, per questo motivo li ho visti partire per altri lidi
sportivi e poi li ho visti tornare da uomini e da grandi trascinatori.
6)
Mister Croci-Torti è un vero trascinatore e visti i successi
ottenuti quest’anno, direi proprio anche un bravo tecnico, anche se questo
aspetto esula dalle mie competenze. Quello di cui sono sicuro è certamente
della sua intelligenza, che esprime in modo palese nelle interviste, che non
sono mai banali e sempre mirate a temi e obiettivi specifici. Grande Crus! E
poi essere un sanguigno nello sport è proprio un aspetto negativo?
7)
Ma come faccio a dire che perderemo!
Per cui 2-1 per noi.
Giorgio Genucchi:
1) Tifo Lugano da quando ero in collegio a Locarno: arrivavo dalla Valle di
Blenio e non sapevo nemmeno cosa fosse il calcio, ma in classe ho conosciuto
dei compagni di Lugano, e soprattutto un certo Pietro Villa, che hanno iniziato
a parlarmi della loro squadra. Da lì è nato l’amore per questi colori.
2) La prima volta fu al Comunale di Bellinzona per un derby, che mi pare finì
0-0. Nel Lugano giocavano i vari Ghisletta, Pastorino, Ziletta, Frosio, Pani,
Bossi e tanti altri. Mi portò mio zio che era del Malcantone ma era sfegatato
del Lugano. C’era anche una zia di Bellinzona, ma lei era tifosissima granata.
3) Ero innamorato di tutti i giocatori, difficile scegliere qualcuno. Se
proprio devo fare qualche nome, dico Ciani, Frosio e il portiere Ghisletta. Ma
come detto, per me erano tutti idoli, li vedevo tutti bravissimi.
4) Ho visto tre finali. A quella del ‘68 ci andai direttamente in auto con dei
colleghi ticinesi da Zurigo, dove lavoravo per un’assicurazione. Ricordo che in
semifinale, o forse nei quarti a Lucerna, aspettai il treno che arrivava da
Lugano e incontrai Flavio Maspoli, che teneva in mano un cartello con scritto:
“Lugano, falli tutti secchi”. Sul bus me lo passò, ma per fortuna gli svizzeri
tedeschi non capirono cosa c’era scritto. Del ‘92 ricordo Van Eck che picchiava
il povero Zuffi, mentre del ‘93 ricordo il pranzo che facemmo alcuni giorni
prima della finale nel mio Albergo Posta a Olivone (dove la squadra venne in
ritiro entrambe le volte) con Walker e Tita Colombo. Quest’ultimo me lo ricordo
ancora gasatissimo.
5) Credo che Bottani sia il giocatore che dispone di una tecnica non comune.
Fosse stato un po’ più robusto a livello fisico, avrebbe potuto giocare in
grandi campionati, ne sono sicuro. Ovviamente sono tutti importanti, a partire
da Maric, Lovric, Sabbatini e gli altri.
6) Il mister mi piace perché dice sempre la verità, è una persona spontanea e
diretta: è uno dei nostri. A volte dovrebbe stare un po’ più calmo in panchina,
ma il suo temperamento è questo e capisco che sia difficile da controllare.
Dopo ogni partita gli mando un messaggio e lui gentilmente mi risponde. Lo
conobbi quando era giocatore del Malcantone/Agno e la sua squadra venne in
ritiro a Olivone.
7) Alla fine la spunteremo per 2-1. Immagino una partita tirata e sofferta,
anche perché l’avversario è di qualità. Ma noi ticinesi abbiamo più fantasia e
se ci mettiamo la giusta dose di aggressività, diventiamo imbattibili.
Franco
Denti:
1) Credo fosse il 1969 la squadra era quella mitica allenata da Maurer
fresca vincitrice della Coppa Svizzera nel ‘68 . Allora c’era un gruppetto di
bambini che si presentava allo stadio diverse ore prima dell’ inizio della
partita poiché si poteva venir scelti per fare i «Ball Boys » ( termine
sicuramente più incline al mondo del calcio , dei cosiddetti « raccattapalle).
Tra questi bimbi c’ero spesso io e ricordo anche Ivan Parini che poi
ebbe una grande carriera in serie A nel Sion.
La partita era Lugano - FC Zurigo di capitan Köbi Kuhn (divenuto in seguito selezionatore della nazionale ). Durante la partita io cercavo sempre di posizionarmi vicino alla panchina del Lugano. Il mai dimenticato «Pippi » spesso mi dava dei suggerimenti: quando si perdeva si doveva correre a mille al recupero del pallone, ma se si vinceva si doveva procedere solo correndo.
Fu così che feci, ma capitan Kuhn non la prese bene e mi prese per un braccio e mi strattonò, immediatamente tutta la panchina del Lugano si sollevò e si alzarono tutti in piedi in mia difesa . D’allora considero il FC Lugano una parte di me.
La partita era Lugano - FC Zurigo di capitan Köbi Kuhn (divenuto in seguito selezionatore della nazionale ). Durante la partita io cercavo sempre di posizionarmi vicino alla panchina del Lugano. Il mai dimenticato «Pippi » spesso mi dava dei suggerimenti: quando si perdeva si doveva correre a mille al recupero del pallone, ma se si vinceva si doveva procedere solo correndo.
Fu così che feci, ma capitan Kuhn non la prese bene e mi prese per un braccio e mi strattonò, immediatamente tutta la panchina del Lugano si sollevò e si alzarono tutti in piedi in mia difesa . D’allora considero il FC Lugano una parte di me.
2) La passione per il FC Lugano la devo a mio papà Francesco, conosciuto ai suoi
tempi come «Cecchino» arbitro assai noto in Ticino e a Lugano per
essere stato arbitro storico del mitico Oratorio di Lugano, fucina
di giovani talentuosi giocatori luganesi prima di approdare al FC Lugano o
FC Rapid le due squadre di Lugano. Mi portava da sempre a vedere e
partite dei bianconeri.
3) La squadra del 1968 è un ricordo indelebile la cui formazione, comprese
le riserve, me le ricordo bene. Ma dei giocatori di quegli anni un mio ricordo
particolare è per Vito Gottardi (recentemente scomparso) e Vincenzo Brenna,
senza però dimenticare i Pullica , i Prosperi i Luttrop e capitan Coduri.
5) Ne ho tre: Bottani, Lovric e Custodio
6) Ho incrociato il cammino di Croci-Torti quando il FC Agno, squadra di cui
era un titolare inamovibile, diretta da un grande allenatore come Vlado
Petkovic. Era stato promosso in Serie B ed io ero da poco stato nominato medico
della società. Abbiamo trascorso 3 anni assieme e vissuto anche la fusione
dell’Agno Malcantone con la neonata AC Lugano da cui poi si è potuto ripartire
per avere di nuovo il calcio vero a Lugano.
Vederlo oggi come Mister del nostro Lugano mi riempie di gioia, è un lungo cammino che almeno per me si chiude. L’averci portato a questa finale è senza ombra di dubbio merito suo. Io e lui abbiamo vissuto le emozioni più forti proprio con la Coppa. Ne sa qualcosa tale Chapuisat…
Vederlo oggi come Mister del nostro Lugano mi riempie di gioia, è un lungo cammino che almeno per me si chiude. L’averci portato a questa finale è senza ombra di dubbio merito suo. Io e lui abbiamo vissuto le emozioni più forti proprio con la Coppa. Ne sa qualcosa tale Chapuisat…
7) Già esserci, per quanto detto sopra, è una grande gioia. La vinceremo, io
ci credo. 3 a 1 per noi.
(Nella foto Putzu, da sin. Cio Monti, Giorgio Genucchi, Beat Augsburger, Francesco Visani e Erasmo Pelli. Manca Franco Denti)