Ho fatto un sogno ricorrente e riguarda i massimi pensieri
della libertà, dell’eguaglianza e della fratellanza. Questa notte è tornato a
farmi visita portandomi in territori sconosciuti e bellissimi, dove c’erano
persone dai colori sgargianti dentro un grande prato verde e altre persone che
riempivano le colline di canti e applausi e baci. Ogni volta che la palla si
incantava in volo con gli uccelli, o correva radente piegando gli steli d’erba,
apparivano piedi delicati come mani guantate che davano nuove traiettorie alla
palla. Erano così bravi quegli uomini sull’erba che nessuno cadeva, imprecava o
paresse indispettito. Dopo ogni magia si stringevano la mano. Ogni tanto la
palla finiva dentro una rete sorretta da pali, qualcuno la raccoglieva
delicatamente con le mani come se fosse un bimbo nella culla e la depositava al
centro del prato, per poi ricominciare con i sortilegi. Alla fine tutti si
abbracciavano, anche quelli sulle colline e una moltitudine di voci e parole si
fondevano in un coro limpido, di cui solo stamattina ho distinto il testo: Che
bello è giocare senza l’arbitro, senza la televisione, senza il risultato,
senza le statistiche, senza inganni, senza regole, senza tempo.
CALCIO
Un sogno per oggi
Che bello è giocare senza l’arbitro, senza la televisione, senza il risultato...