HOCKEY: L'ATTACCANTE POTREBBE ESSERE ALLA SUA ULTIMA STAGIONE
Sannitz: "Non ho ancora deciso cosa farò"
Dopo una ventina d'anni in bianconero questa potrebbe essere la sua ultima stagione
Pubblicato il 02.02.2021 04:50
di Doriano Baserga
 
È il passato, il presente e forse, chissà, anche il futuro del Lugano.
Su questo incombe ancora un grosso punto di domanda. Raffaele Sannitz, che il 18 maggio compirà 38 anni, lascerà l'hockey su ghiaccio a fine stagione?
Ci risponde lo stesso Raffaele.
 “Non lo so ancora. Ora vivo il presente, poi vedremo come finirà questa stagione. A questa età è molto importante sentire il proprio corpo e le reazioni che si hanno. In estate ero in formissima e mi ero preparato molto bene. Poi il bruttissimo incidente in auto, l’infortunio alla spalla. Ho preso pure il Covid e tutto ciò ha pregiudicato la mia forma fisica. A distanza di mesi  comincio a risentirmi in forma.  Non penso al contratto e se continuerò a giocare. Ora voglio dimostrare a me stesso che il fisico risponde ancora alle sollecitazioni e che posso dare una mano ai compagni. Alla mia età inutile pretendere la luna. Sono 21 anni che faccio il professionista e sinceramente mi son tolto più di una soddisfazione.”
Ripercorriamo la carriera di Raffaele allora. Cosa ti ricordi in particolare?
“Il primi passi nel Chiasso, l’arrivo nei mini del Lugano e tutta la trafila nelle giovanili fino al debutto in prima squadra. L’allenatore era Jim Koleff e mi volle nel roster perché intravvedeva in me un giovane dal sicuro avvenire. Vincemmo il titolo contro l’Ambrì in una finale storica. Come inizio di carriera non male…".
Arrivò anche il giorno degli Stati Uniti.
 "Nel 2001 fui draftato al 7 round ai Columbus Blue Jackets.  Lì giocai in AHL con i Syracuse Crunch. Poi il ritorno a Lugano e nel 2002/3 altro titolo. Ma quello del 2006 fu da vero protagonista con Zanatta in panchina. Stavo entrando nella mia maturità hockeistica diventando anche un punto fermo della società bianconera e della Nazionale".
Poi "sposò" il Lugano, tranne una piccola parentesi al Kloten.
In seguito divenni uno dei pochi giocatori a siglare un lungo contratto con il Lugano.  Ricordo anche una parentesi forzata di mezza stagione a Kloten perché non ero ben visto da Huras… L’unica via da Lugano che non avrei voluto fare ma che ho dovuto poiché il rapporto con il tecnico era teso. Alla fine mi ha fatto bene anche questa esperienza di pochi mesi per crescere ulteriormente". 
La delusione più grande?
'L'’ultima finale persa con lo Zurigo, dopo una splendida rimonta. Quella settima partita con la squadra decimata ma con la grinta di poterla vincere e invece persa per 2-0 alla Resega".
Torniamo al presente come vedi la squadra per il resto della stagione?
“Ci stiamo riprendendo e questi successi ci danno morale. Io sono a disposizione dell’allenatore per dare una mano ai compagni. Non pretendo di essere un titolare fisso. La mia disponibilità è totale per questa società dove mi sono trovato sempre bene.”
Il meglio di Sannitz comunque lo abbiamo sempre visto nei play-off…
“Vero lì mi esalto al massimo. Speriamo di poterli fare davvero quest’anno con tutti questi rinvii. Ci spero e sono convinto che daremo tutto come roster per arrivare nei primi sei.”
Ma saranno gli ultimi play-off?
“Chi lo sa. Al momento non ci penso. Voglio solo aiutare i compagni con la mia esperienza. Alla fine dei giochi valuterò con la società se ci saranno ancora i presupposti per un’altra stagione oppure no. Ma il segnale principale lo aspetto dal mio corpo. Se risponderà bene allora potrò di nuovo esserci. Altrimenti chiuderò con la soddisfazione di aver fatto 21 anni di professionismo ed essermi ritagliato uno spazio importante in una grande società come il Lugano, la Nazionale e aver vinto tutto quello che ho vinto con queste due maglie.”
La volta della Corner Arena può forse aspettare ancora un altro anno prima di vedere la maglia di Raffaele svettare assieme a quelle dei grandi giocatori bianconeri che sono stati eletti bandiere della società.