CALCIO
Quelle telefonate attorno a mezzanotte...
Crus e Cao: una coppia che ha stupito tutti e che ha fatto le fortune del FC Lugano
Pubblicato il 19.05.2022 08:58
di L.S.
Non sbaglia un colpo Mattia Croci-Torti. Ci sono stagioni così, in cui ti senti ispirato, dove ogni tua scelta è quella giusta. Dalla più piccola alla più grande.
Da chi schierare in campo a chi portare in conferenza stampa. Tutto viene naturale.
E ieri non poteva esserci persona più adatta di Carlo “Cao” Ortelli, per affiancare il mister durante l’incontro con i giornalisti.
Certo, come ha detto il Crus, sarebbe stato giusto portare tutto lo staff, perché il successo del Lugano è di tutti, non solo di questo inossidabile duo. Vero, verissimo.
Le parole di Cao Ortelli, responsabile del settore giovanile del Lugano, hanno però toccato il cuore.
“Mattia è venuto a prendermi in fondo al lago, dov’ero finito e dove non pensavo che nessuno mi avrebbe ripescato”.
Già, il Crus. Ci aveva visto giusto ripescando un uomo che al Lugano in passato aveva dato tantissimo e che forse tutti pensavano che fosse ormai da pensionare. E forse lo pensava anche lo stesso Cao, che in uno slancio di sincerità ha pure aggiunto che “la mia vita è sempre stata il calcio”. Lui che di professione ha quasi sempre svolto quella di docente.
È bastata una piccola scintilla, la parola giusta, i primi sguardi e i primi allenamenti, per capire che quella avrebbe potuto essere una seconda vita. L’occasione di rivivere ancora quelle emozioni che sembravano sopite per sempre.
La telefonata giornaliera prima di mezzanotte, come si fa tra amanti per fare il riassunto della giornata, i confronti sulle questioni tecnico-tattiche (“non eravamo sempre d’accordo”) e i fitti conciliaboli durante le partite. Devono essere stati mesi intensi, anche faticosi, ma sempre con l’obiettivo di lasciare una traccia indelebile del loro passaggio, di non farsi sfuggire questa grande occasione.
Cao Ortelli non è stato soltanto l’equilibratore, colui che teneva a freno l’irruenza giovanile del Crus. No, è stato anche capace di innaffiare con la sua esperienza calcistica le idee di un mister che ha sorpreso tutti. Nella capacità gestionale dello spogliatoio e con il coraggio dimostrato sul campo e fuori. Anche a parole, in una comunicazione finalmente non stantìa e stereotipata che il calcio ci propina spesso.
E allora lunga vita a questo duo e che le telefonate attorno a mezzanotte, come in una coppia che ha imparato a conoscersi e ad amarsi, possano durare ancora a lungo.
Perché è a quest’ora, quando si è più sereni e riflessivi, che nascono i progetti migliori.