OFFSIDE
Playoff sì, finalissima no!
La rivoluzione del nostro calcio piace, ma c'è un punto che non convince
Pubblicato il 20.05.2022 11:03
di L.S.
Dalla stagione 2023/24 la Super League avrà dodici squadre: in fondo è una decisione che ci si aspettava.
Giusto così, anche perché ormai era chiaro che altre realtà importanti spingevano per poter entrare nel gotha del calcio svizzero.
La prossima stagione sarà dunque anomala, con due, o forse tre squadre (la terza di Challenge League spareggerà con l’ultima di Super), che potranno salire nella massima Lega.
Fin qui tutto bene, ci mancherebbe.
È stato deciso di introdurre anche i playoff, con buona pace di chi manifestava una certa paura di “correr dietro” all’hockey. Giusto osare, provare qualcosa di nuovo, cercare di rendere più elettrizzante il campionato. E la divisione della Super League tra le prime e le ultime sei dopo 22 partite, potrebbe in effetti regalare un po’ di pepe.
Tutto bene dunque? A dire la verità no. C’è un punto che non convince, ossia la finalissima tra la prima e la seconda classificata. È giusto decidere la vincitrice del titolo con una sorta di spareggio (al meglio delle tre partite) tra le prime due classificate?
Pensiamo un po’ allo Zurigo quest’anno, che ha letteralmente dominato la stagione e ha meritato questo titolo. Sarebbe “sportivo” rimettere tutto in gioco contro il Basilea o lo Young Boys, rischiando di vanificare il grande lavoro fatto fino a questo punto? La risposta è no.
Finché si parla di qualificazione a un posto europeo, il discorso ci può stare, ma la serietà di un titolo non può venir messa in discussione. Chi merita sull’arco di un intero campionato dev’essere premiato.
Dunque, playoff sì, finalissima no.