Il Sion ha rischiato di farsi bruciare dall’incredibile
Servette, in formato scuola dell’infanzia. Per poco non va tutto in vacca e se
così fosse stato i tifosi vallesani sarebbero dei maghi che leggono il futuro,
con tutto quel fumo che ha invaso il campo con largo anticipo sul possibile
dolore. Un turbinio, un Tourbillon.
Per un’ora e mezza, pausa compresa, fumosa anche la squadra,
fumoso Tramezzani, fumante Constantin, fumatore io. Afosa la giornata con la
foschia che pare anch’essa un fumo dell’estate che avanza a nubi nere. Tutti
bellamente seduti sull’orlo di un vulcano.
Ma poi l’intossicato vero è stato il povero Omeragic,
portierino granata piazzato sotto i piromani ultras, che ha offerto la
rimonta-salvezza ai disperati vallesani con paperelle a iosa. Sion trascinato
nel finale dal fumantino Karlen, che dopo aver segnato, e prima di una
simulazione da codice, ha litigato con tutti, tranquillo come un gatto nella
vasca da bagno fumante di vapori.
Alla fine, tutti alla griglia per gli affumicati supremi, i
saucissons del piccolo paradiso situato al terzultimo rango, come se fosse il
walhalla e non una botola richiusa per un pelo sui fumi dell’inferno da barrage.
Tutto un fumigare. Che a causa dei potenti respiri di sollievo ha scatenato una
tosse collettiva.
Uno di quei rari casi in cui il fumo è stato meglio
dell’arrosto.