Profondo
rosso. Il Paradiso nelle ultime cinque giornate ha conquistato la miseria di 5
punti contro i 15 (!) del Baden che ha spodestato dal primo posto i ticinesi a
una giornata dalla conclusione del campionato. Un ruolino di marcia da squadra
di retrocessione, Caggiano lo urlava da giorni e giorni, sia ai ragazzi che al
mister. Questioni tecnico-tattiche? Il presidente, ormai con i nervi tesi, non
è in grado di fare un’analisi serena. E ne butta lì una: “Siamo cotti!”. Ma
probabilmente si tratta di un giudizio precipitoso (ci sono di mezzo le finali,
mancarle sarebbe un fallimento) ancorché ingiusto. La squadra ha fatto faville
sino ad aprile, un buon motivo per correggere subito il tiro: “Sto scherzando…”.
Ma poi esplode: “Eravamo in testa!”. Insiste nel dire che il Paradiso nelle ultime settimane ha giocato un ruolo di
squadra da retrocessione. Come dargli torto? La Under 21 di Moresi – da inizio
stagione nei bassifondi della classifica ma che andando a vincere a Balzers si
è portata sopra la linea – di punti ne ha conquistati uno in più (6) battendo
lo stesso Gossau che da Pian Scairolo se li è portati via tutti e 3, addirittura
a suon di reti. “Un sabato nero, non trovo altre parole di fronte a un simile
disastro”. Ci sono delle attenuanti, il presidente seppure arrabbiatissimo non
se la prende con Cocimano costretto a rattoppare la squadra alla bell’e meglio:
“Gli sono venuti a mancare giocatori di peso: Kabamba in difesa, Guarino e De
Biasi davanti. Nando non ha colpe specifiche, però perdere così proprio non si
può”. È anche vero che sino a qualche settimana fa Caggiano si diceva convinto che
a Baden i ragazzi ce li avrebbe portati in gita turistica: “Visto il margine di
punti a nostro favore non è sicuramente una partita che deciderà il campionato”.
Ma il calcio è imprevedibilità, adesso il Paradiso rischia di farsi raggiungere
anche dal Tuggen che nonostante un breve passaggio a vuoto ha messo in
cassaforte un bottino di punti doppio (10). L’inaspettata batosta (l’attacco
del Gossau è tra i più deboli del Gruppo 3), il Presidente non la digerisce: “Se
giocheremo le finali con lo stesso atteggiamento di sabato torneremo subito a
casa”. Domanda trabocchetto: atteggiamento sbagliato significa che avete
regalato ai sangallesi la vittoria? “Ma per l’amor di Dio, abbiamo fatto di
tutto per dare una mano a Moresi (vedi Thalwil, ndr), il fatto è che siamo per
davvero cotti”. Intanto la lotta imperversa anche nella parte bassa della
classifica. La Under 21 (24 punti) si gioca la salvezza al Cornaredo contro il
Wettswil-Bonstetten, avversario tosto (migliore difesa del girone e seconda
migliore dei tre Gruppi). Bisogna vincerla, non c’è altra via di scampo visto
che il Thalwil (23) se la vede con il San Gallo II e il Gossau (25) affronta il
Freienbach, altra compagine che ha già pronte le valigie per le vacanze.
Antonio,
che cosa vi sta succedendo?
“È da un
mese che lo sto dicendo a tutti. Più precisamente dalla sconfitta con
l’Eschen/Mauren. È una questione di testa, di mentalità”.
Sicuro?
“Se siamo
riusciti ad ammortizzare un mese così catastrofico vuol dire che qualcosa di
straordinario lo abbiamo fatto”.
Come
spiega questa involuzione?
“C’è stato
un calo, non dico irreversibile, infatti lo possiamo ancora mettere a posto. Ma
è vero che dopo l’Eschen ne abbiamo disputate altre di partite non alla nostra
altezza”.
State
correndo un grosso rischio:
“In effetti
rischiamo di qualificarci solo come migliore terza, non è per niente
rallegrante visto lo slancio con cui abbiamo disputato il campionato. Oltre le
più rosee previsioni, ci tengo a sottolinearlo”.
D’accordo
ma da prima classificata a terza migliore c’è una bella differenza:
“Pazzesco, però
se battiamo il Baden il campionato lo vinciamo noi”.
Accompagnerà
la squadra all’Esp?
“No, andrò
in Sardegna. Ho bisogno anch’io di tirare un po’ il fiato”.
Le sta
magari balenando l’idea di mollare tutto?
“Assolutamente
no, ci mancherebbe. La mia dedizione al FC Paradiso è totale. Parlare è sempre
facile, lascio che siano gli altri a farlo”.
Qualcuno
ha messo il naso in casa sua?
“Alcuni professori
di calcio ticinese, io di nomi non ne faccio (alla Mario Giordano…, ndr),
Bordoli, Monti e compagnia bella dicevano di stare tranquilli, che io
drammatizzavo, vedevo nero dappertutto. Ma mi facciano il piacere…”.
Sta
pianificando qualcosa di grosso?
“È prematuro
parlarne”.
È un
Presidente contento o deluso?
“Preferisco
rispondere che non voglio più passare un mese catastrofico come questo”.